Repubblica Popolare Democratica di Corea
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Nome Ufficiale | 조선민주주의인민공화국 (chosongul) 朝鮮民主主義人民共和國 (hanja) Chosŏn Minjujuŭi Inmin Konghwaguk (traslitterazione latina) |
Nome Intero | Repubblica Popolare Democratica di Corea |
Altri nomi | Corea socialista, Corea del Nord, RPDC, ecc... |
Fondazione | 9 settembre 1948 |
Causa | Proclamazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea |
Inno nazionale | Aegukka |
Presidente |
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Forma di governo | Repubblica socialista |
Superficie | 120 540 km² |
Popolazione | 26 160 861 ab. (2023) |
Capitale | P'yŏngyang |
Lingua ufficiale | coreano |
Confini | ![]() ![]() ![]() |
Valuta | won nordcoreano[1] |
Produzione | industria pesante, carbone, industria agroalimentare, industria tessile |
TLD | .kp |
Preceduto da: | ![]() |
La Repubblica Popolare Democratica di Corea, (조선민주주의인민공화국, 朝鮮民主主義人民共和國, Chosŏn Minjujuŭi Inmin Konghwaguk), abbreviabile in RPDC o semplicemente Corea, è uno stato socialista fondato dal partigiano e rivoluzionario comunista Kim Il Sung, natìo di P'yŏngyang che è anche la capitale del paese. La RPDC è situata sulla Penisola Coreana, una penisola dell'Estremo Oriente asiatico.
E' attualmente governata da Kim Jong-Un, nipote di Kim Il Sung e segretario del Partito del Lavoro di Corea, e da Chong Ryong-Hae, presidente del comitato permanente dell'Assemblea Popolare Suprema.
In quanto socialista, la Corea è ritenuta ostile dai paesi borghesi occidentali ed estremorientali come gli Stati Uniti d'America ed il Giappone, due dei paesi più ostili nei confronti della Corea Popolare. Gli Stati Uniti hanno inoltre inserito la Corea nella lista degli stati canaglia e sono i principali promotori delle ostilità ai danni della RPDC, prima fra tutte la Guerra di Corea, ma anche sanzioni economiche che sono state responsabili di problemi come la carestia che ha colpito il paese negli anni '90, causata anche dalla caduta dell'Unione Sovietica, uno dei principali alleati della RPDC.
A Nord, un confine determinato dai fiumi Yalu e Tumen, separano la RPDC con la Repubblica Popolare Cinese e per un breve tratto a nord-est (tramite la Città Autonoma di Rasŏn) con la Federazione Russa. La Penisola Coreana è bagnata ad ovest dal Mar Giallo, ad est dal Mare Orientale (conosciuto anche come Mar del Giappone) ed a sud con lo Stretto di Corea. Nonostante la RPDC rivendichi tutta la Penisola Coreana, lo stato socialista attua la sua sovranità solo nella porzione settentrionale del territorio rivendicato, per questa ragione la RPDC è nota principalmente come Corea del Nord, nome usato per differenziarla dall'entità che governa la porzione meridionale della penisola, ossia la Repubblica di Corea (chiamata a sua volta Corea del Sud), uno stato borghese satellite degli Stati Uniti d'America ostile alla RPDC.
Altri nomi utilizzabili in riferimento alla RPDC per differenziarla dalla Corea del Sud sono: Corea Libera, Corea Popolare, Corea Socialista, Corea Comunista, ecc... mentre la porzione meridionale può essere definita Corea Occupata, Corea Liberale o Corea Nazionalista. I liberali e in generale gli anticomunisti ed i sostenitori della Corea del Sud si rivolgono alla Corea del Sud come Corea Democratica ed alla Corea del Nord come Corea Dittatoriale, ma è storicamente appurato che la verità sia l'esatto opposto di quanto sostenuto da questi soggetti, e questa voce enciclopedica di Konspedia, assieme ad altre voci ospitate su questa wiki dedicate all'argomento Corea, è stata scritta con il chiaro scopo di smontare la propaganda di origine atlantista o coreana meridionale ai danni della RPDC.
Etimologia
Gli abitanti della porzione settentrionale della penisola coreana, controllata dalla RPDC, indicano la Corea con il termine Chosŏn (조선, talvolta trascritto anche come Joseon), nome che deriva dall'omonima dinastia coreana fondata da Daejo e che ha governato la penisola coreana dal 1392 fino all'occupazione giapponese avvenuta nel 1910, portando alla nascita nella penisola di straordinari progressi scientifici e culturali.
Gli abitanti della porzione meridionale della penisola coreana, attualmente controllata dall'entità della Repubblica di Corea, si rivolgono alla Corea con un termine diverso da quello usato dai coreani del nord, ossia Hanguk (한국).
Il termine "Corea", utilizzato nei paesi occidentali per rivolgersi alla penisola, deriva invece da Koryo (고려, talvolta latinizzato in Goryeo), in onore al regno coreano fondato da Wang Kon nel 918 e durato fino alla conquista effettuata dai Joseon nel 1392. Il termine Koryo deriva da Koguryo (고구려, Goguryeo), ossia il nome dell'antico regno coreano che fu fondato nel III secolo a.C.. Il termine "Koryo" è stato poi utilizzato dai mercanti persiani per riferirsi alla penisola, in seguito il termine fu latinizzato in Cauli sui diari di viaggio dell'esploratore italiano Marco Polo[2]. Successivamente un'altro esploratore europeo, l'olandese Hendrik Hamel, riporta per la prima volta il termine Corea su dei testi occidentali che furono i suoi diari di bordo risalenti al XVII secolo[3].
Il termine Koryo è stato inoltre utilizzato dal presidente della RPDC Kim Il Sung nel tentativo di riunificare la penisola tramite i Dieci punti per la Riunificazione Coreana che prevedeva la nascita di una Repubblica Federale Democratica di Corea (Koryo)[4][5].
Storia
PER APPROFONDIRE MEGLIO: Storia della Penisola Coreana
La cultura della penisola e del popolo coreano ha inizio nel Paleolitico inferiore ed ha scritto oltre 5000 anni di storia[6]. Sebbene nel mondo occidentale esistino svariati libri e documenti che testimoniano la storia plurimillenaria del popolo coreano (ad esempio Storia della Corea del docente universitario Maurizio Riotto), Spesso e volentieri si fa riferimento alla storia ed alla cultura coreana solo ed esclusivamente a partire dal periodo della dominazione giapponese risalente dalla fine del XIX secolo fino al 1945, anno in cui il Giappone si è arreso agli alleati ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale[7][8].
Dal paleolitico al XIX secolo

Circa un milione di anni fa vi furono i primi insediamenti umani presso la penisola coreana, in particolar modo nella regione di P'yŏngyang, regione particolarmente favorita da condizioni naturali[7]. Durante il Paleolitico ed il Neolitico, si sono susseguiti significativi progressi culturali e tecnologici, come la creazione di utensili in ferro e bronzo, e la nascita dei primi caratteri di scrittura coreani (Sinji)[9]. La prima entità statuale, il Gojeoson (고조선)[10], fu fondato dal mitico re Tangun (단군) nel 3000 a.C. circa[11][7], (nonostante altre fonti riportino la fondazione del Gojeoson al 2333 a.C.)[12], basando la sua economia sull'agricoltura e lasciando un'importante eredità giuridica e tecnologica.
Con il declino del Gojeoson, emersero altri regni come il Puyo e il Kuryo. Nel III secolo a.C., la fondazione del potente regno di Koguryo segnò l'inizio dell'era feudale. Questo regno, noto per la sua abilità militare e le sue conquiste culturali, durò fino al VII secolo. Contemporaneamente, nacquero anche altri regni feudali come il Paekje e il Silla, ciascuno con la sua storia di espansione e conflitto[7][8]. L'unificazione della penisola coreana sotto il Silla nel VII secolo, grazie all'alleanza con la dinastia Tang, non portò a un reale Stato unificato. Al contrario, l'antico territorio di Koguryo fu suddiviso tra il Silla e il nuovo Stato di Palhae, fondato nel 698 e noto per il suo contributo culturale e militare[13].
La successiva nascita del regno di Koryo nel 918 fondato da Wang Kon[14], segnò il primo Stato veramente unificato della Corea. Questo regno fiorì culturalmente, producendo innovazioni tecnologiche come la stampa a caratteri mobili, e resistendo con successo alle invasioni dei Khitani[8].
Il periodo si concluse con la caduta del Koryo e l'ascesa della dinastia Joseon nel 1392, che governò fino al 1910. Questo periodo vide straordinari progressi scientifici e culturali, inclusa l'invenzione del sistema di scrittura Chosongul tutt'oggi utilizzata da entrambe le entità politiche che rivendicano la Corea, la costruzione di mappe dettagliate, lo sviluppo della letteratura e delle arti. L'eredità di queste epoche è essenziale per comprendere la storia e l'identità della Corea contemporanea.
Resistenza alla dominazione straniera

Tra l'XVIII secolo e l'XIX secolo, nel mondo occidentale stavano prendendo piede la rivoluzione industriale e la società capitalista, ed i principali stati occidentali avviarono anche politiche imperialiste tentando più volte di occupare e colonizzare i territori estremorientali, spingendo anche paesi come il Giappone ad effettuare riforme in tal senso per evitare che venisse dominato dalle potenze occidentali (Periodo Meiji). In questo contesto, i coreani si sono legati maggiormente alle tradizioni difendendo la società confuciana e coloniale ed isolandosi dal resto del mondo pensando che tali politiche avessero permesso alla Corea di sopravvivere evitando conflitti con altri paesi. Contrariamente alle aspettative dei coreani, le politiche coreane spinsero i paesi occidentali ed il Giappone ad effettuare incursioni militari in Corea[15].
Nell'ottobre del 1866, la Francia, guidata dall'ammiraglio francese Pierre-Gustave Roze, avviò una campagna militare contro la Corea giustificata dalla persecuzione dei missionari cattolici, tuttavia la resistenza popolare riuscì a sconfiggere gli uomini di Roze[16]. Anche gli Stati Uniti tentarono più volte di invadere la penisola coreana: Una delle incursioni americane fu quella del 1871, che in Corea viene ricordata con il nome di Sinmiyangyo (신미양요, traducibile in "Fastidio occidentale dell'anno Sinmi"). Gli americani in tale occasione effettuarono un attacco massiccio che fu respinto dai coreani al prezzo di oltre trecento perdite[17]. Nel 1875 vi fu un tentativo fa parte del Giappone, che raggiunse l'isola di Kanghwa tramite la nave da guerra Unyo, ma furono sconfitti a causa della loro incapacità di resistere al fuoco degli artiglieri di Chojijin, che li costrinse alla fuga uccidendo e depredendo però gli abitanti delle isole di Jongsan e Yongjong[15].
Quattro mesi dopo l'invasione giapponese i giapponesi effettuarono una seconda invasione della Corea, supportati dagli Stati Uniti, Sette navi giapponesi sbarcano su Kanghwa costringendo i coreani a partecipare a dei negoziati che imposero delle condizioni sfavorevoli per i coreani. I rappresentanti di Corea e Giappone firmarono un documento che ancora oggi in Giappone è noto con il nome di Trattato d’amicizia coreo-giapponese, che fu l'atto che iniziò di fatto il periodo buio del colonialismo giapponese in Corea[18]. Le resistenze interne, come l'ammutinamento di Seul nel 1882 ed il colpo di stato del 1884 da parte del Gruppo Illuminista guidato da Kim Ok Gyun, cercarono di modernizzare la Corea e di liberarla dal controllo straniero. Tuttavia, entrambe le rivolte furono represse violentemente[15]. Nel 1894, la Guerra contadina di Kabo rappresentò un tentativo di ribellione armata contro il feudalesimo, ma fu soffocata dall’intervento militare cinese e giapponese[19][8].
Il conflitto tra Cina e Giappone per l'influenza sulla Corea culminò nella Prima Guerra Sino-Giapponese (1894-1895), vinta dal Giappone, che consolidò la sua presenza nella regione malgrado un'avvicinamento maggiore dei coreani verso la Russia[20]. Il dominio giapponese si intensificò con l’assassinio dell’imperatrice Min (oggi nota anche con la rinominazione postuma di Myeongseong) nel 1895, inoltre la vittoria nipponica della Guerra Russo-Giapponese (1904-1905) ruppe definitivamente i tentativi dei coreani di avvicinarsi con la Russia a causa di un ulteriore rafforzamento della supremazia giapponese in Corea. Nel 1910, il Giappone annesse ufficialmente la Corea, ponendo fine alla dinastia Joson e imponendo un duro regime coloniale che durerà fino alla sconfitta giapponese della Seconda Guerra Mondiale avvenuta nel 1945[8][15].
Nonostante l'occupazione, la resistenza coreana continuò. Leader come Ryu Rin Sok, Hong Pom Do, Kim Hyong Jik ed altri ancora organizzarono eserciti di volontari per combattere il Giappone, con successi sporadici. Il movimento per l'indipendenza culminò nell'insurrezione del 1° marzo 1919, una manifestazione nazionale brutalmente repressa. Questo periodo rappresenta un capitolo cruciale nella lotta del popolo coreano per la sovranità, gettando le basi per le future rivendicazioni di indipendenza[21][15].
Colonizzazione giapponese


L’evoluzione della penisola coreana nella prima metà del XX secolo è profondamente segnata dalla lotta contro l’occupazione giapponese, dai movimenti rivoluzionari guidati dal partigiano Kim Il Sung e dagli eventi che portarono alla divisione della penisola in due entità politiche distinte: la Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord) e la Repubblica di Corea (Corea del Sud). Come dimostrato nel paragrafo precedente, il Giappone aveva già delle influenze sulla Penisola Coreana che minavano alla sovranità nazionale. Nel 1905, con la vittoria nipponica della Guerra Russo-Giapponese, il Giappone invase la Corea e impone a quest'ultima il Trattato Ulsa in cinque punti, che resero la Corea un protettorato del Giappone, privando la penisola coreana della sovranità diplomatica[22]. Il Trattato dell'Ulsa era tecnicamente invalido poiché sprovvisto del sigillo dell'imperatore, venendo riconosciuto come tale persino in un comunicato congiunto tra le due entità statali coreane nel 2005[23].
L'imperatore coreano Gojong si attivò per dimostrare alla comunità internazionale l'invalidità del Trattato dell'Ulsa, scrivendo a diciassette capi di stato occidentali e riuscendo a mandare segretamente tre delegati ad una conferenza a L'Aia. In tutta risposta i giapponesi imposero alla Corea un'altro trattato tra i due paesi nel 1907 che aggiornava le condizioni imposte nei due anni precedenti ed obbligò l'imperatore Gojong di abdicare in favore del figlio Sunjong. Infine, un terzo trattato firmato nel 1910, che passò alla storia come Trattato di annessione nippo-coreano, ufficializzò l'annessione coreana al Giappone e pose ufficialmente fine all'Impero coreano[24].
Il trattato d'annessione del 1910 viene ricordato in Corea come un trattato forzato, inoltre tale evento è chiamato "umiliazione nazionale del 1910". Il trattato forzato del 1910 è da considerarsi illegale in quanto non fu presa in considerazione l'opinione locale e fu contestato dal Governo in esilio della Repubblica di Corea (e successivamente dalle entità coreane fondate con la liberazione della Corea verso la fine della Seconda Guerra Mondiale). Inoltre ci furono importanti rivolte da parte dei coreani contro il dominio giapponese, come le proteste e le sommosse del 1919 scoppiate in seguito alla morte dell'imperatore coreano Gojong[22][25] oppure la guerriglia partigiana e rivoluzionaria di Kim Il Sung.
Il nome che i giapponesi assegnarono alla penisola coreana sotto occupazione coloniale era Chosēn (朝鮮), ossia una nipponizzazione del termine coreano Choson (조선)[26]. Oltre alla Corea, i Giapponesi occuparono e colonizzarono altre aree del continente asiatico come l'Indocina, l'Indonesia, la Manciuria, La Cina nord-orientale, le coste cinesi e diversi arcipelaghi oceanici, commettendo crimini di guerra ed atrocità in tutti i territori colonizzati. Il Giappone schierò in Corea una divisione dell'esercito imperiale che affiancò il Kempeitai, la polizia militare coloniale, già presente sulla penisola coreana grazie ai trattati di protettorato del 1905 e 1907.
Durante l'occupazione giapponese della Corea, venne favorita la presenza dei cittadini giapponesi che fece aumentare demograficamente la popolazione non coreana nella penisola, partendo dai 39.000 cittadini non coreani nel 1906 ai 651.000 nel 1939, quasi tutti provenienti dal Giappone[27]. I giapponesi costruirono infrastrutture e industrializzarono la penisola[28], al prezzo di introdurre un clima di repressione anticoreana che passò per il bando dei testi e dell'insegnamento della lingua coreana e l'imposizione di quella giapponese, il furto delle opere artistiche e culturali coreane, l'emanazione del codice Sōshi-kaimei, la redistribuzione dei terreni a favore dei coloni giapponesi e dei collaborazionisti, il fenomeno delle Donne di Conforto[29], e lo sfruttamento dei coreani utilizzati come manodopera dai giapponesi o come soldati in guerra[25][22].
Ancora oggi il Giappone commette negazionismo sui crimini di guerra commessi durante il periodo coloniale e durante la Seconda Guerra Mondiale, causando così una difficile convivenza geopolitica tra l'Impero del Sol Levante e gli altri paesi dell'Estremo Oriente che sono stati colonizzati in passato, inclusa la RPDC. L'unica cosa effettuata dal Giappone è stata restituire poco meno di nove milioni di dollari alla Repubblica di Corea nel 2015 sostenendo di aver così ripagato il debito riguardo al fenomeno delle Donne di Conforto, tuttavia tale azione è stata contestata non solo dal popolo sudcoreano ma anche dall'allora presidente Moon Jae-In[30][31].
Resistenza al colonialismo giapponese

Fatta eccezione per pochi collaborazionisti, i coreani dimostrarono la loro contrarietà al colonialismo giapponese in diversi modi ed occasioni: La protesta dell'Imperatore Gojong sull'invalidità del Trattato Ulsa è da considerarsi una prima reazione di anticolonialismo contro il Giappone. In seguito alla morte di Gojong avvenuta il 21 gennaio 1919, si diffuse il sospetto che fosse stato avvelenato dai giapponesi o dai collaborazionisti a causa di tentativi precedenti alla vita dell'ex-monarca, ed anche agli omicidi di politici coreani che contrastavano l'occupazione nipponica[32]. Pochi giorni prima della morte di Gojong, il presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson proclamò, in occasione della pace di Versailles, i quattordici punti sull'autodeterminazione dei popoli. I due eventi ispirarono alcuni scudenti coreani a Tokyo a proclamare l'indipendenza della Corea ed a mandare segretamente nella penisola la dichiarazione d'indipendenza che fu pubblicata l'8 febbraio 1919[33][34][35].
Il primo marzo 1919, durante una cerimonia funebre per l'imperatore coreano, oltre diecimila manifestanti coreani si riunirono alla capitale Seul (allora chiamata Keijo dalle truppe coloniali giapponesi) marciando pacificamente per la pace, pronunciando il manifesto indipendentista, sventolando la bandiera e cantando l'inno coreani. Su ordine del Governatore generale di Corea[36], la manifestazione fu repressa da tre plotoni di fanteria ed una di cavalleria dell'esercito imperiale giapponese[35]. Lo stesso giorno furono organizzate manifestazioni simili anche in altre sei città coreane, oggi nel territorio amministrato dalla RPDC: Sŏnch'ŏn, P'yŏngyang, Nampo, Ŭiju, Wonsan ed Anju[35]. Oltre all'indipendenza coreana, le manifestazioni chiesero pure libertà di culto in quanto le religioni locali (cristianesimo e ciondoismo in primis) venivano perseguitate[35]. Il movimento che organizzò queste proteste passò alla storia con il nome di Movimento del 1° Marzo. Le proteste continuarono per due mesi e si estesero anche nelle campagne e nelle città della Corea centro-meridionale, raggiungendo la provincia del Gyeonggi e la città di Suwon. Il 17 marzo pure i cittadini coreani residenti nelle città sovietiche di Nikolsk e Vladivostok protestarono in solidarietà con gli indipendentisti coreani. In risposta i giapponesi repressero le proteste arrestarono ed uccisero i manifestanti[35].
Il 10 aprile 1919 l'attivista e politico nazionalista coreano Ri Sung Man[37] fonda a Shanghai il Governo provvisorio della Repubblica di Corea, un governo coreano in esilio che contribuì all'organizzazione della resistenza coreana all'oppressione nipponica. Ri Sung Man fu il primo presidente del governo provvisorio dal 1919 fino al 1925, anno in cui fu messo sotto inchiesta per abuso di potere. Ri Sung Man sarà anche il primo presidente e dittatore della Repubblica di Corea, entità fondata nel 1948 e tutt'oggi in vigore, riconosciuta internazionalmente come Corea del Sud, governandola fino alla sua morte avvenuta nel 1960.
Oltre al governo in esilio, in corea erano presenti anche altre organizzazioni che combatterono i coloni giapponesi, come l'Associazione Nazionale Coreana, la più radicale e radicata organizzazione di lotta partigiana al colonialismo giapponese. Uno dei principali esponenti di questa organizzazione fu Kim Hyong Jik, padre di Kim Il Sung e uno dei responsabili della transizione al marxismo-leninismo dell'organizzazione[38]. Lo stesso Kim Il Sung (김일성), futuro fondatore e leader della Corea Popolare (RPDC), fu un importante partigiano comunista coreano che combatté per una Corea sovrana e socialista, fondando l'Unione Antimperialista nel 1926 e e l'Esercito Rivoluzionario di Corea nel 1930 (che successivamente rinominò nel 1932 in Esercito della Guerriglia Popolare Antigiapponese fino al nome definitivo di Esercito Popolare Rivoluzionario di Corea)[39][21].
L'Esercito Popolare Rivoluzionario di Corea, che tutt'oggi è una forza armata della RPDC, fu impiegato militarmente in Manciuria a partire dall'invasione giapponese di quest'ultima nel 1932. Qui i comunisti coreani guidati da Kim Il Sung e Choe Hyon combatterono con l'Armata Rossa sovietica e l'Esercito Popolare di Liberazione cinese contro i nazionalisti cinesi del Kuomintang e la colonia giapponese del Manchukuo[40]. Nonostante le difficoltà, la Resistenza riesce a ottenere vittorie simboliche, come la Battaglia di Pochonbo del 1937. Questo evento, in cui le forze di Kim liberano temporaneamente una città sotto il controllo giapponese, diventa un simbolo della lotta per l’indipendenza coreana tutt'oggi celebrata in RPDC[21].
Nel 1940, durante una riunione a Xiaohaerbaling, vengono delineate le strategie per il coordinamento delle forze rivoluzionarie e per la liberazione della Corea. Kim Il Sung gioca un ruolo cruciale nella pianificazione delle operazioni congiunte con l’Armata Rossa sovietica. Nel 1945, la sconfitta del Giappone porta alla liberazione della Corea, grazie agli sforzi combinati dell’Esercito Rivoluzionario Popolare di Corea e delle forze sovietiche. La liberazione, celebrata il 15 agosto 1945, rappresenta un momento di gioia per il popolo coreano, ma le tensioni geopolitiche emergenti compliano il quadro.
La Corea dopo la seconda guerra mondiale


Con la vittoria sovietica ed alleata sul Terzo Reich si conclude la guerra in Europa, consentendo ai sovietici ed alla Mongolia di occuparsi del fronte orientale contro il Giappone supportando le forze partigiane cinesi e coreane. Questi ultimi proclamano il 6 settembre 1945 la nascita della Repubblica Popolare di Corea (조선인민공화국) uno stato unitario coreano fondato su dei comitati popolari la cui intenzione era una penisola coreana unita e libera da ingerenze straniere[42].
Nel frattempo gli Stati Uniti, avendo subito il minor numero di perdite tra i paesi capitallistici, emersero come il paese capitalistico più potente al mondo superando le potenze imperialistiche europee che erano anzi gravemente distrutte dalla guerra, e decisero quindi di puntare verso la dominazione mondiale. Il progetto imperialista statunitense era tuttavia contrastato dalla diffusione degli ideali socialisti e della lotta antimperialista in varie parti del mondo compresa la Penisola Coreana, e da una crisi economica che colpì i paesi capitalistici[43][44]. Gli Stati Uniti dell'immediato dopoguerra diedero la loro massima importanza al continente asiatico, dimostrando la massiccia presenza di truppe militari statunitensi in Estremo Oriente. Nonostante promuovessero de iure la decolonizzazione, nei fatti le idee americane di dominazione asiatica erano simili al concetto di colonialismo, rafforzato da sentimenti di superiorità anglosassone ai danni delle popolazioni asiatiche[45].
L'8 settembre 1945 gli Stati Uniti sbarcarono ad Incheon ed invasero la porzione meridionale della penisola coreana, con l'intenzione di occupare la penisola coreana. L'intento degli americani era di occupare tutta la penisola coreana, tuttavia questo progetto originario fallì grazie alla resistenza dei partigiani coreani[45], inoltre l'esercito americano rischiava di subire enormi perdite anche solo consolidando la propria presenza nella penisola coreana. Per poter quindi controllare almeno una porzione della penisola coreana, gli Stati Uniti decisero quindi di collaborare con i militari giapponesi che non si erano ancora arresi, e decretarono l'"Ordine Generale n.1". Esso prevedeva la stesura di un confine che segava in due parti la penisola coreana e la riorganizzazione dell'esercito giapponese in maniera che a nord del confine stabilito si sarebbero arresi ai sovietici ed ai coreani, mentre a sud si sarebbero arresi agli Stati Uniti. Il confine scelto dai militari statunitensi e giapponesi fu il 38° parallelo nord e i soldati giapponesi si sono comportati come da accordo permettendo così agli Stati Uniti di istituire il Governo Militare degli Stati Uniti in Corea (USAMGIK) per tutto il territorio della penisola coreana a sud del confine artificiale stabilito[46].
Nel dicembre 1945 gli Stati Uniti rifiutarono di riconoscere la Repubblica Popolare di Corea ed abolirono i comitati popolari, in favore di un sistema basato su politiche di asservimento coloniale. Tra il 1945 ed il 1948 erano previsti dei negoziati per la riunificazione del paese, che tuttavia fallirono. In tutto questo periodo storico nella porzione meridionale della penisola coreana avennero regolarmente violazione dei diritti umani ai danni dei cittadini coreani perpretati dagli Stati Uniti, dagli ex-coloni giapponesi riabilitati dagli americani e dai collaborazionisti locali.
Al nord del 38° parallelo invece si stanziarono truppe sovietiche alleate dei partigiani coreani ed istituirono l'Amministrazione Civile Sovietica che decise di collaborare con i comitati popolari coreani e di rispettare le riforme democratiche del popolo coreano. Furono fondate organizzazioni sindacali e politiche come l'Unione dei Contadini, la Lega dei Giovani Democratici e l'Unione Democratica delle Donne e furono così gettate le basi per un fronte unico patriottico di lavoratori e contadini a cui hanno aderito anche formazioni non marxiste come i socialdemocratici ed il Partito Ciondoista Chongu, inoltre fu organizzato l'esercito coreano e furono effettuati i preparativi per la fondazione di uno stato coreano: Nel 1946 i comitati popolari della Corea settentrionale furono riorganizzati e nacque il Comitato Popolare Provvisorio della Corea del Nord, guidato da Kim Il Sung e riconosciuto dall'Amministrazione Civile Sovietica. I comitati popolari furono la base per la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), che fu fondata ufficialmente il 9 settembre 1948, sempre dal rivoluzionario e partigiano Kim Il Sung, che governerà il paese fino alla sua morte nel 1994[47].
L'obiettivo dei comitati popolari nordcoreani era, attraverso la guida di Kim Il Sung, l'edificazione solida di uno stato coreano popolare, democratico ed unitario, e perseguire l'unificazione pacifica della Corea in un solo paese. Con ciò i Comitati Popolari della Corea del Nord decisero di effettuare una redistribuzione egualitaria dei terreni, ed in seguito di attuare il Piano Economico Nazionale per il 1947 e successivamente il Piano Economico Nazionale del 1948, con l'obiettivo di ripristinare l'economia ed avviarla ad un modello economico di tipo socialista. I piani economici permisero alla porzione settentrionale della Corea di superare la produttività del 1939[47]. Nel 1947-1948, Kim Il Sung tentò l'organizzazione delle elezioni nazionali per tutta la Corea al fine di stabilire un governo unificato, tuttavia, i preparativi per queste elezioni furono fermati dall'USAMGIK, promuovendo anzi delle elezioni locali separate, nel tentativo di mantenere il dominio sulla porzione meridionale della penisola[47].
Al sud nel frattempo è stata proclamata la Repubblica di Corea (ROC) (31 maggio 1948) e fu una dittatura nazionalista con a capo Ri Sung Man[37], appoggiato dagli Stati Uniti. La ROC fu riconosciuta come il legittimo stato coreano da molti paesi membri delle Nazioni Unite e da altri alleati degli Stati Uniti, ma fu ritenuta illegittima dall'Unione Sovietica, dai comunisti cinesi, dalla Mongolia, dal Cominform. Ri Sung Man, divenuto presidente il 15 agosto 1948, ha represso brutalmente delle manifestazioni socialiste a favore del governo istituito al nord. Si ricorda ad esempio il Massacro di Jeju avvenuto nel 1949. Le sempre più crescenti ostilità della Repubblica di Corea nei confronti della RPDC hanno poi scatenato la Guerra di Corea (1950-1953), uno dei conflitti più sanguinosi e distruttivi della Guerra Fredda.
La Guerra di Corea (1949-1953)
Solitamente viene riportato da fonti accademiche, storiche e giornalistiche provenienti dalla Corea Liberale, dagli Stati Uniti e dal mondo occidentale che la Guerra di Corea sia cominciata il 25 giugno del 1950 con l'Operazione Pokpung lanciata da Kim Il Sung nel territorio della ROK. Questa narrativa incolpa così la Corea Popolare di aver iniziato le ostilità ma non tiene in considerazione le provocazioni perpretate dall'esercito sudcoreano, con il beneplacito degli Stati Uniti d'America.
Sin da prima dell'istituzione della RPDC a nord e della ROC a sud, l'USAMGIK effettuava provocazioni militari lungo il 38° parallelo, ai danni dei Comitati Popolari della Corea del Nord[48]. Queste provocazioni non cessarono di esistere con l'istituzione dei nuovi enti statali nelle due porzioni di Corea, ma furono addirittura intensificate dall'aggravarsi della crisi economica statunitense nel 1948-1949[49][50] e dalla vittoria del Partito Comunista di Mao Zedong nella Guerra Civile Cinese[51]. L'esercito della Repubblica di Corea fu istituito l'8 settembre 1948, con l'invio massiccio di armi da parte degli Stati Uniti che contribuirono anche ad una crescita esponenziale dei reggimenti di terra dell'esercito della ROK[52].
I piani della ROK per la "spedizione verso nord"

La Corea Nazionalista[53], assieme agli Stati Uniti stavano pianificando sin dal 1948 una "spedizione a nord": il macellaio Jang Thaek Sang[54], ministro degli esteri del governo della ROK, dichiarò di non esitare ad intraprendere un'azione militare contro il nord al fine di annettersi il territorio governato democraticamente dalla Corea Popolare, inoltre definì «usurpato» il territorio della Corea Popolare ed affermò di prendere provvedimenti contro gli abitanti della porzione settentrionale della penisola che continuano a supportare il governo di Kim Il Sung[55]. Anche il capo dello stato maggiore Chae Pyong Dok, fece dichiarazioni simili[56]. Il 9 marzo 1949, il ministro degli interni della Corea Nazionalista, Yun Chi Yong, dichiarò durante una conferenza stampa a Seul che l'unica via per la riunificazione coreana era l'annessione con la forza del territorio a nord, amministrato dalla RPDC[57]. Queste dichiarazioni guerrafondaie da parte dei membri della classe dirigente della ROK furono interpretate come una minaccia alla patria coreana dal Partito di Lavoro di Corea e nel giugno 1949 il nord rispose con la fondazione del Fronte Democratico per la Riunificazione della Patria, che promuoveva anzi la riunificazione pacifica del paese[58], e venne approvata dai cittadini coreani residenti sia al nord che al sud, ma non dal governo della Corea Nazionalista che fece di tutto per bandire la dichiarazione e per promuovere ulteriormente la retorica della "spedizione a nord"[59].
La "spedizione a nord" è stata inoltre studiata nei minimi dettagli anche dagli Stati Uniti. John Joseph Muccio, ambasciatore statunitense nella Corea Nazionalista dal 20 aprile 1949 fino all'8 settembre 1952, ha assunto un ruolo chiave ed ha diretto la classe dirigente della ROK invitando loro a seguire istruzioni e consigli per assaltare il 38° parallelo[60]. Per il piano della "spedizione a nord" furono inoltre riabilitati anche alcuni criminali di guerra giapponesi come la KATO, ex-generali giapponesi che lavorarono all'ufficio di intelligence G-2 del Comando di Douglas MacArthur, generale militare statunitense che combatté i giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale ed i coreani durante la Guerra di Corea[61].
Queste politiche guerrafondaie da parte degli americani e dell'amministrazione della Corea Nazionalista causarono degli scontri nei confini lungo il 38° parallelo durante il 1949 ed il 1950. Nel maggio 1949 si verificò un intrusione armata nell'area della prefettura di Pyoksong, provincia dell'Hwangae, causata dall'esercito della ROK. L'Esercito Popolare Coreano respinse questa prima incursione. I nazionalisti del sud invasero nuovamente la Corea Popolare nel luglio 1949, nello Yangyang (provincia del Kangwon). Sempre nell'estate del 1949, i sudcoreani hanno effettuato operazioni militari tentando di occupare il monte Songak, il monte Unpha e attacchi marittimi come l'attacco ai guardacoste della RPDC nella costa occidentale dell'Hwanghae avvenuto il 15 agosto 1949[62]. Gravi ostilità contro la Corea Popolare si stavano verificando già dal 1949 e per questo è più corretto smentire la propaganda occidentale affermando che la guerra di Corea sia iniziata nel 1949 e non nel 1950, e che le ostilità non furono affatto iniziate dal governo comunista.
Tuttavia gli infruttuosi attacchi contro la Corea Popolare appena citati costrinsero gli eserciti statunitense e nazionalista coreano a riformulare il piano della spedizione a nord. Questa scelta fu intrapresa anche dal desiderio degli statunitensi di poter effettuare un'invasione su larga scala del nord al massimo delle proprie competenze. I preparativi per la guerra furono organizzati anche in Giappone e nel territorio degli Stati Uniti.
L'offensiva coreana ed i primi successi della RPDC

La mattina del 25 giugno 1950 l'esercito della Corea Nazionalista, supportato dagli Stati Uniti, avvia un'invasione su larga scala del territorio a nord del 38° parallelo, tuttavia tale operazione non colse di sorpresa l'Armata del Popolo Coreano che è stata in grado di prevenire gli attacchi e di passare in poche ore alla controffensiva, avviando l'Operazione Pokpung (폭풍 작전, lett. Operazione Tempesta), riuscendo, sia tramite demeriti dell'esercito della ROK che con strategie di Guerra Lampo da parte dei militari socialisti, ad ottenere diversi successi sul campo militare come l'immediata liberazione della capitale Seul, avvenuta in soli tre giorni e proclamando la vittoria della Prima battaglia di Seul il 28 Giugno 1950[63]. All'epoca Seul veniva rivendicata dalla RPDC come capitale ufficiale del paese, sebbene de facto la capitale fosse già P'yŏngyang.
L'esercito della RPDC avanzò rapidamente e ottenne importanti vittorie nei primi giorni del conflitto come a Chuncheon, Gorangpo, Kaesong, la penisola dell'Ongjin e Uijeongbu. Tutti questi successi militari avvennero nel mese di Giugno e garantirono una rapida avanzata militare da parte della Corea Popolare, malgrado la supremazia aerea da parte degli alleati della ROK.
Il 5 luglio 1950 l'Armata del Popolo Coreano, nei pressi di Osan, si scontra per la prima volta con truppe dell'esercito di terra statunitensi e ne uscirono vittoriose. Il giorno seguente i coreani sconfissero gli statunitensi a Pyongtaek. Nei mesi di luglio ed agosto 1950 l'Armata del Popolo Coreano, assieme alle forze di guerriglia sudcoreane liberano molte città situate nella Corea meridionale come Cheonan, Taejon[64], Andong, Sangju, Sejong e Gwanju, riducendo il territorio amministrato dalla ROK al Perimetro di Pusan nel sud-est della Penisola, in cui è inclusa anche la città di Daegu.
La battaglia del Perimetro di Busan, che caratterizzò il mese di Agosto 1950, termina tuttavia con una vittoria delle Nazioni Unite, che passarono alla controffensiva con episodi come lo Sbarco di Incheon.
L'intervento ed i crimini delle Nazioni Unite

In seguito all'Operazione Popkung, l'Organizzazione delle Nazioni Unite, capitanata dagli Stati Uniti e dal Generale Douglas MacArthur che si era distinto nel fronte del Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale, dichiarò guerra alla Corea. La missione anticomunista delle Nazioni Unite portò sul suolo coreano truppe provenienti da Australia, Belgio, Canada, Colombia, Etiopia, Filippine, Francia, Grecia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Thailandia e Turchia. Le Nazioni Unite, il cui maggior contributo militare proveniva dagli Stati Uniti, erano favorite dalla supremazia aerea che fu la responsabile principale dei crimini umani commessi in questo conflitto. L'intervento armato delle Nazioni Unite poteva essere fermato dll'Unione Sovietica con un veto, tuttavia i sovietici non aderirono alle iniziative dell'ONU per protesta a causa del mancato riconoscimento della Repubblica Popolare Cinese come rappresentante legittimo della Cina all'ONU.
La prima battaglia aerea del conflitto fu la Battaglia dell'Aeroporto di Suwon, avvenuta due giorni dopo l'inizio della Guerra di Corea. Questa battaglia segna anche il primo successo militare da parte delle forze ostili alla Corea Popolare, che nonostante ciò continuava ad avanzare militarmente infliggendo sconfitte militari alle Nazioni Unite come le Battaglie di Osan, Pyongtaek, Chonan e Taejon. In questo periodo il dittatore Ri Sung Man ordina il massacro dei comunisti della Corea meridionale che si erano organizzati in gruppi di guerriglia partigiani. Le operazioni di eliminazione del dissenso furono approvate ed eseguite anche dagli Stati Uniti (e quindi dalle Nazioni Unite) e la guerriglia filocomunista fu definitivamente debellata nel 1951.
Il punto di svolta nella Guerra di Corea avvenne con lo Sbarco di Incheon, avvenuto nell'omonimo porto situato ad ovest di Seul. Tale sbarco permise alle Nazioni Unite di riacquisire facilmente tutti i territori persi nella Corea Meridionale anche grazie alla Controffensiva del Perimetro di Pusan. Le Nazioni Unite rioccupano tutto il territorio perso e rientrano nel territorio a nord del 38° parallelo, conquistando P'yŏngyang e relegando l'Armata del Popolo Coreano alle province più settentrionali della penisola.
La Guerra di Corea è ricordata soprattutto per i gravi crimini contro l'umanità che furono commessi dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite tra cui l'uso di circa 635.000 tonnellate di bombe convenzionali e di circa 32.000 tonnellate di napalm, utilizzate principalmente nel territorio settentrionale della penisola coreana. I bombardamenti ONU alla Corea Popolare furono tali che il 90% delle città furono distrutte ed oltre due milioni di civili coreani del nord persero la vita con tali bombardamenti. La distruzione portata avanti dagli Stati Uniti et alleati recò più danni rispetto a quanto effettuato dagli alleati in Giappone o in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale e vi sono inoltre aneddoti secondo cui i piloti ONU si sfidarono a chi distruggeva più edifici[65].
Furono inoltre usate anche armi batteriologiche utilizzando agenti patogeni (peste bubbonica, colera, antrace, tifo, ecc.) tramite bombe, insetti contaminati e piume infette[66][67][68]. Gli Stati Uniti, effettuarono anche episodi di pulizia etnica ordinati dagli stessi generali statunitensi:
Nella porzione meridionale della penisola emersero delle reti di sfruttamento sessuale sistematico legate all’esercito statunitense, analogo al crimine delle donne di conforto commesso dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Tali crimini furono effettuati con la complicità del governo della ROK e nonostante esistano prove concrete di tali crimini di guerra, gli Stati Uniti e la Corea Liberale non hanno mai ammesso tale crimine e di conseguenza non hanno mai pagato dei risarcimenti né emanato scuse pubbliche a seguito di tale evento.
Resistenza coreana, aiuto cinese ed armistizio
La controffensiva ONU di settembre-ottobre del 1950 respinse l'Armata Popolare Coreana ed occupò quasi tutto il territorio della Penisola Coreana, relegando il territorio della RPDC a pochi chilometri di confine con la frontiera con la Cina. Fu così che la Repubblica Popolare Cinese, in debito con la RPDC per aver aiutato i comunisti durante la Guerra Civile Cinese, decise di intervenire a sostegno della Corea Popolare. L'ingresso cinese in guerra segnò un altro punto di svolta che permise ai coreani di riorganizzarsi per una seconda offensiva nel periodo da ottobre a dicembre 1950 che portò ad un'evacuazione dell'ONU dalla Corea settentrionale e ad una liberazione di essa da parte sino-coreana.
I cinesi furono protagonisti di diverse battaglie come la Battaglia di Onjong (25-29 ottobre 1950) che segnò l'ingresso cinese nel conflitto e fu una rapida vitttoria ai danni dell'esercito della Corea Nazionalista, oppure la Terza battaglia di Seul (gennaio 1951) che si concluse con la vittoria cinese che liberò e riconsegnò nuovamente alla Corea Popolare la capitale coreana.
Nella controffensiva ONU seguente Seul tornò definitivamente sotto il controllo delle Nazioni Unite, ed i sino-coreani tentarono una terza liberazione di Seul con l'Offensiva di Primavera del 1951, ma fallì nonostante significativi successi militari. Nel maggio 1951 le Nazioni Unite effettuarono un'altra offensiva, ma anche da parte dell'ONU vi fu una vittoria parziale e non completa, da qui fino al 1953 si verifica una fase di stallo militare, segnato da battaglie dall'esito incerto o da piccoli successi militari da entrambi gli schieramenti.
Nel 1953 fu firmato a Panmunjom (판문점) un'armistizio che termina de facto la Guerra di Corea[69] e viene confermato il confine tra i territori controllati dai due schieramenti come il nuovo confine tra le due entità coreane, preferito rispetto a quello precedente delimitato dal 38° parallelo. Con il nuovo confine alcune località a sud del 38° parallelo come Kaesong passarono sotto il controllo della Corea Popolare, mentre altre aree a nord del 38° passarono sotto quella nazionalista. Sebbene le ostilità tra le due coree permasero per tutta la Guerra Fredda e sono presenti ancora oggi, non è stato ufficialmente ripreso il conflitto armato ed il confine del 1953 è rimasto invariato, prendendo tuttavia il nome di Zona demilitarizzata. La Guerra di Corea viene celebrata dalla RPDC come una vittoria poiché il paese è sopravvissuto alle barbarie del nemico sebbene non siano riusciti a liberare i territori meridionali.
Il Dopoguerra

Al termine della Guerra di Corea, la RPDC ne uscì come un paese completamente distrutto. Le forze aeree delle Nazioni Unite rasero al suolo oltre il 90% delle città situate nel territorio della RPDC durante la guerra, incluse le principali industrie situate sul paese, diverse delle quali risalenti all'epoca della dominazione coloniale giapponese. Le sfide della Corea Popolare e della sua popolazione, discusse urgentemente durante la VII Sessione Plenaria del II Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea datato 5 agosto 1953, furono il mantenimento della pace ottenuta con l'armistizio di Panmunjom, l'immediata ricostruzione del paese e della sua economia, il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione ed il rafforzamento politico, economico e militare del paese. Questi obiettivi avrebbero reso la RPDC la base della rivoluzione coreana ed avrebbe trasformato il paese in una potente forza materiale per la riunificazione della Corea[70].
Sotto la saggia guida di Kim Il Sung, che durante il già citato Plenum ha proposto una riabilitazione postguerra dell'economia attraverso tre fasi (un piano preparativo semestrale/annuale, uno triennale ed uno quinquennale)[70] e grazie alla nascita di movimenti stacanovisti come il Movimento Chollima, la Corea Popolare riuscì a ricostruire rapidamente il paese, la cui economia prese forma con un modello socialista. L'attenzione si concentrò sullo sviluppo prioritario dell'industria pesante, e contemporaneamente sullo sviluppo dell'industria leggera e dell'agricoltura. L'industria pesante era necessaria per mantenere un'economia nazionale indipendente e per rendere possibile lo sviluppo dell'industria leggera e dell'agricoltura, mentre l'industria leggera e l'agricoltura erano necessarie per migliorare le condizioni di vita della popolazione, impoverita dalle distruzioni belliche[70].
Gli sforzi economici furono ben compensati e la Corea Popolare dimostrò la superiorità del socialismo e del juche rispetto al capitalismo instaurato nella Corea Nazionalista: Nonostante la distruzione causata dalla Guerra di Corea era concentrata nel territorio della RPDC e la ROK ha avuto un enorme supporto economico da parte dei paesi occidentali nel dopoguerra, la RPDC aveva un'economia molto più efficente rispetto alla ROK, superata da quest'ultima solo a seguito della carestia coreana degli anni '90 ed alla caduta dell'Unione Sovietica.
Nel frattempo la situazione geopolitica tra la Cina e l'URSS, entrambi alleati della Corea Popolare, si fece sempre più tesa fino alla rottura definitiva dei rapporti tra i due paesi causata da una lettera sovietica del 14 luglio 1963 contenente attacchi ed accuse dirette al PCC[71]. La Corea Popolare intraprese posizioni neutrali e mantenne buoni rapporti sia con la Cina che con l'Unione Sovietica, senza sbilanciarsi troppo a favore di uno dei due paesi, ma in politica interna il PLC adottò politiche di lotta contro il revisionismo. in questo contesto due fazioni interne al Partito del Lavoro di Corea, ossia la "fazione sovietica-coreana" e la "fazione Yenan", che si ispirarono rispettivamente al revisionismo chruscioviano ed al maoismo cinese[71].
Le due fazioni antagonizzarono con Kim Il Sung e tentarono in diverse occasioni di destituirlo compiendo anche dei veri e propri atti di sabotaggi i danni della Corea Popolare. Ricordiamo, tra i tanti, l'Incidente della fazione d'agosto del 1956 che vide protagonisti Choe Chang Ik e Pak Chang Bok, e l'Incidente di Kapsan del 1967 organizzato da Pak Gum Chol e Kim Do Man. Kim Il Sung e la sua linea, che rappresentava la maggioranza del Partito del Lavoro di Corea, riuscì facilmente a sconfiggere le fazioni rivali, permettendo di garantire e di mantenere la stabilitò politica al paese ancora a lungo.
Negli anni '70 vi furono delle situazioni di riavvicinamento tra la Corea Popolare e la Corea Nazionalista: Nel 1971 le Croci rosse dei due paesi si incontrarono per definire i dettagli di un incontro ai vertici da tenersi a breve termine. Successivamente Kim Il Sung ha ospitato delegazioni di funzionari sudcoreani. Tuttavia la situazione politica rimase molto tesa e nel 1976 avvennero degli scontri lungo la Linea Demilitarizzata provocati dai soldati della ROK e degli Stati Uniti[72]. Dagli anni '70 in poi si verificarono ulteriori tentativi di riconciliazione tra i due paesi coreani alternati a periodi di ostilità.
L'ardua marcia

Negli anni '90 la Corea Popolare fu caratterizzata da una crisi economica senza precedenti caratterizzata da numerosi fattori: L'economia coreana subiva sin dagli anni '70 e '80 un periodo di recessione produttiva[73], unito ad eventi geopolitici sfavorevoli come la dissoluzione dell'Unione Sovietica con conseguenti crisi economiche dovute al ripristino completo del capitalismo nei paesi dell'ex-URSS. Alcuni dei paesi post-sovietici, tra cui la Russia di Boris El'cin ed i paesi baltici (che entrarono nella NATO e nell'Unione Europea facendovi tutt'oggi parte), si allearono con gli storici rivali della Corea Popolare firmando accordi con gli Stati Uniti e riconoscendo la Corea Liberale. Gran parte dei paesi post-socialisti interruppero di conseguenza molti accordi commerciali con la Corea Popolare che si ritrovò sotto un blocco economico non ufficialmente dichiarato ma con danni notevoli, simile all'embargo che subisce tutt'oggi Cuba, con cui condivide il modello socialista.
Alle difficoltà geopolitiche ed alla recessione produttiva, si aggiunsero anche le calamità naturali come alluvioni e siccità, che colpirono l'intera penisola coreana incluso il territorio della ROK. Tuttavia i piani internazionali di Protezione Civile si concentrarono principalmente nella Corea Liberale, mentre la RPDC fu abbandonata a sé stessa subendo una carestia che ha portato alla morte di migliaia di cittadini coreani. Secondo la propaganda mediatica occidentale e/o proveniente dalla Corea Liberale, la carestia coreana un numero di vittime ben al di sopra di quello dichiarato dall'Ufficio del censimento degli Stati Uniti, che riporta una cifra di seicento mila caduti tra il 1993 ed il 2000[74]. La propaganda anticomunista ostile alla RPDC riporta storie e notizie palesemente false secondo cui la popolazione locale viva tutt'oggi in miseria e vengono spacciate per attuali alcune fotografie della popolazione coreana malnutrita risalenti all'epoca.
Nel 1993 la Corea Popolare si ritira dal Trattato di Non Proliferazione Nucleare, causando tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti i quali hanno valutato di riprendere le ostilità ferme al 1953 attuando l'Operation Plan 5027 che prevedeva un'invasione statunitense della Corea Popolare[75]. Tuttavia gli Stati Uniti decisero di non adottare piani militari e di aumentare le sanzioni al paese in vista di un possibile crollo del socialismo coreano dovuto alla carestia e temendo inoltre una reazione da parte della Cina che rimase l'unico vero alleato della Corea Popolare in quel momento.
Nel 1994 la Corea Popolare vide inoltre la perdita della sua guida, Kim Il Sung, lasciando le sorti del paese ad un trio composto da Kim Yong-Il, Kim Yong-Nam e Kim Jong Il. Quest'ultimo, figlio di Kim Il Sung, venne eletto nel 1997 Segretario generale del Partito del Lavoro di Corea. La Corea Popolare guidata da Kim Jong Il fu contrassegnata dall'ardua marcia, ossia gli sforzi del popolo coreano nel contrastare e superare la carestia del paese rinnovando l'economia del paese. Kim Jong Il rafforzò parallelamente la linea militare del Songun assieme a quella diplomatica, permettendo così al paese di uscire ufficialmente dalla carestia nel 1998[76][77].
I rapporti diplomatici con la ROK era altalenante e passava per momenti di tensioni e momenti di riappacificamenti. Nel 1993 Kim Il Sung realizzò i dieci punti per il grande programma di riunificazione della nazione, un programma in dieci punti che prevedeva la riunificazione pacifica della penisola coreana senza interferenze straniere e nel rispetto dei due diversi modelli economici. Con questo approccio a favore della riunificazione, le due entità governative coreane sono riuscite a trovare momenti di dialogo alternate tuttavia con momenti di tensione[78]. Kim Jong Il ha seguito la politica a favore della riunificazione durante tutta la durata della sua leadership.
XXI Secolo
Per tutto il XXI secolo fino al 2023, la Corea Popolare ha continuato a seguire la politica pro-riunificazione annunciata da Kim Il Sung nel 1993, tuttavia la situazione tra le due coree rimase altalenante tra momenti di tensione e di sfida da parte dei governi della ROK più anticomunisti. Dal 13 al 15 giugno 2000 avvenne il primo vertice intercoreano dopo la guerra, promosso sia da Kim Jong Il che dalla politica del sole adottato dall'allora presidente della ROK Kim Dae-Jung. In questa occasione i due leader firmano un accordo che prevede ricongiungimenti familiari, cooperazione economica, scambi sociali e culturali e successivi contatti governativi tra il Nord e il Sud per allentare le tensioni[79]. Gli sforzi per la riunificazione del paese furono tuttavia vanificati dai successori di Kim Dae-Jung che hanno invece adottato comportamenti ostili nei confronti della RPDC. Un altro tentativo di riavvicinamento tra le due Coree avvenne durante la presidenza di Moon Jae-In nella Corea Liberale (2017-2022), ma anche qua gli sforzi furono vanificati dalle ostilità provocate dal successore Yoon Suk-yeol, tali da costringere la dirigenza della RPDC di abbandonare nel 2023 la politica dei dieci punti per la riunificazione coreana.
Nel frattempo la Corea ha riallacciato i rapporti diplomatici con la Federazione Russa: Nel 2000 Putin visitò la Corea Popolare[80] e negli anni successivi i due paesi hanno consolidato la propria collaborazione. Durante la Guerra Russo-Ucraina scoppiata nel 2014 a causa delle ostilità ucraine nei confronti della Russia e della popolazione russofona e russofila locale, la RPDC ha supportato la Federazione Russa. Nel 2025 il Cremlino ha inoltre ammesso la presenza di soldati coreani nel fronte di Kursk.
Nel 2002 il presidente statunitense George Bush Jr. individua nella Corea Popolare, nell'Iran e nell'Iraq il cosiddetto "asse del male" a causa del presunto possesso di armi di distruzione di massa da parte dei tre paesi[79]. L'Iraq viene successivamente invaso dagli Stati Uniti nel 2003. Nel 2006 la Corea Popolare effettua il suo primo test nucleare ed il paese ha proseguito e prosegue tutt'ora, malgrado le sanzioni degli Stati Uniti, i propri esperimenti nucleari. Tale mossa, criticata dalla stampa occidentale, è in realtà una legittima politica di autodifesa del paese ed a dimostrarlo sono appunto le invasioni della NATO in Iraq ed in Libia avvenute rispettivamente nel 2003 e nel 2011[81].
Kim Jong Il morì nel 2011. Il figlio Kim Jong Un prese la carica di Segretario generale del Partito di Lavoro di Corea nel 2012.
Geografia

La Corea è una penisola situata in Estremo Oriente ed è bagnata ad ovest dal Mar Giallo, ad est dal Mare Orientale di Corea (noto anche come Mar del Giappone) e a sud dallo stretto di Corea. Confina a Nord con la Cina e la Russia. Il confine con questi due paesi è delimitato dai fiumi Anmok e Tumen.
La penisola coreana è politicamente divisa in due stati da un confine detto zona demilitarizzata, istituito nel 1953 dall'armistizio che ha terminato de facto la Guerra di Corea: la Repubblica Popolare Democratica di Corea amministra la penisola coreana al nord della zona demilitarizzata, mentre a sud del confine esiste un altra entità denominata Repubblica di Corea che vi esercita la sua sovranità. Le due entità, ostili tra loro, non si riconoscono a vicenda e rivendicano come proprio il territorio amministrato dall'altra entità.
La RPDC esercita la sua sovranità sulla porzione settentrionale della penisola, grande 120 540 km² di superficie, più o meno la medesima grandezza dell'Italia Settentrionale.
La capitale è P'yŏngyang (평양), che raggiunge 3.157.538 abitanti secondo il censimento del 2021. E' l'unica città del paese a superare il milione di abitanti. La capitale storica della Corea è Hanseong (oggi Seul), situata nel territorio della Corea Liberale, e inizialmente la RPDC rivendicava Hanseong come capitale ufficiale del paese, mentre P'yŏngyang era ritenuta una capitale temporanea.
Geografia fisica

La penisola coreana è caratterizzata da una massiccia presenza di catene montuose ed altopiani. La maggior parte di essi sono situate nella porzione amministrata dalla RPDC, che lo rendono un paese prevalentemente montuoso, con circa l'80% del territorio composto da montagne. Questa caratteristica, assieme a delle leggi a favore della tutela dell','ambiente rendono la RPDC meno urbanizzata rispetto alla porzione meridionale. Infatti secondo un'indagine delle Nazioni Unite realizzata nel 2003, oltre il 73% del territorio amministrato dalla Corea Popolare è composto da foreste[82].
La montagna più alta del paese è il Monte Paektu, di 2744 metri di altezza. Questa montagna, situata al confine con la Cina, è ritenuta la culla del popolo coreano ed è uno dei simboli nazionali della Corea. Nel paese sono presenti anche i Monti Hamgyŏng, situati a nordest. Molte cime di questa catena montuosa superano i 2000 metri e per questo vengono chiamate anche «Alpi Coreane».
La parte occidentale del territorio amministrato dalla RPDC presenta alcune pianure costiere. Qui si concentra la maggioranza della popolazione del paese, inoltre sono presenti le due città più grandi e popolose del paese: P'yŏngyang e Namp'o.
Clima
Il clima coreano presenta caratteristiche sia continentali che oceaniche[82], anche se gran parte del territorio è soggetta prevalentemente a un clima continentale umido. Nella Corea Popolare l'inverno è generalmente freddo e secco, con cieli limpidi alternati a nevicate sporadiche, causate dai venti nord-orientali gelidi che spirano dalla Siberia. L’estate, invece, è calda e umida, con piogge abbondanti dovute ai monsoni che portano masse d’aria umida dal Pacifico. Circa il 60% delle precipitazioni annuali si concentra tra giugno e settembre. A P'yŏngyang, le temperature medie stagionali si aggirano intorno ai -8 °C in inverno e ai 24,5 °C in estate[83].
Suddivisioni amministrative
La Repubblica Popolare Democratica di Corea dispone di un sistema di suddivisioni amministrative di primo, secondo e terzo livello.
Il primo livello delle suddivisioni amministrative della RPDC è composto da Province (do), una Città amministata direttamente (Chikhalsi), due Città speciali (t'ŭkpyŏlsi) e tre Regioni speciali.
Nel territorio effettivamente amministrato dalla RPDC sono presenti le seguenti nove province: Kangwon, Chagang, Ryanggang, P'yŏngan Settentrionale, P'yŏngan Meridionale, Hamgyŏng Settentrionale, Hamgyŏng Meridionale, Hwanghae Settentrionale e Hwanghae Meridionale. Il territorio attualmente amministrato dalla Corea Liberale, secondo le norme della RPDC, è composto da sette province nominali: Ch'ungch'ŏng Settentrionale, Ch'ungch'ŏng Meridionale, Kyŏnggi, Kyŏngsang Settentrionale, Kyŏngsang Meridionale, Chŏlla Settentrionale e Chŏlla Meridionale. P'yŏngyang è organizzata come Chikhalsi, mentre Nampo e Rason sono organizzate come T'ŭkpyŏlsi. Le tre regioni speciali sono invece la Regione turistica di Kŭmgangsan, la Regione industriale di Kaesŏng e la Regione amministrativa speciale di Sinŭiju.
Le suddivisioni amministrative di secondo livello cambiano a seconda dell'ente di riferimento: Le Province sono suddivise da Contee (군, Kun) e Città (시, Si). Mentre le Città speciali e la Chikhalsi di P'yŏngyang vengono suddivise in Distretti (구역, Kuyŏk). Come suddivisioni amministrative di terzo livello troviamo invece i Ri (리, villaggi) ed i Dong (동, quartieri).
Società

La Corea Popolare ha una popolazione di 25,6 milioni di abitanti con una densità di 217 ab./km². Si tratta di una delle popolazioni più omogenee al mondo dal punto di vista etnico, con una piccola comunità di cinesi e giapponesi a popolare il paese.
Negli anni '90 la Corea Popolare ha subito una carestia causata da diversi fattori come il crollo dell'Unione Sovietica, la siccità, l'embargo statunitense, giapponese e sudcoreano ed altri disastri ambientali. La propaganda occidentale di Seul e Washington ha riportato sin da allora delle bufale sulla carestia coreana con stime esagerate sul numero di morti e accuse alla dirigenza politica del paese di essere la principale responsabile della crisi[84]. Alcuni propagandisti occidentali ritengono che la carestia coreana è ancora in atto[85] e pensano che vi sia una minoranza ricca nel paese ed una maggioranza povera che subisce in prima persona gli effetti della carestia, citando come prove anche la maleinterpretazione del Songbun[86]. Queste bufale sono state smentite tra i molti anche da Alejandro Cao De Benos, cittadino e politico onorario della Corea Popolare, che durante la carestia era residente in RPDC ed ha vissuto in prima persona gli effetti della crisi, dichiarando in interviste ufficiali che era costretto ad arrangiarsi all'epoca[87]. Si può quindi evincere da quanto affermato da De Benos che la RPDC non fa favoritismi tra la sua gente, al contrario di quanto affermato dai larp propagandistici dei liberali.
La società della Corea Popolare si fonda sulle idee del Juche, che rappresentano l'ideologia guida del paese e del suo popolo. Il Juche nacque nel 1930, quando la Corea era ancora occupata dal Giappone, ed è un'ideologia volta ad adattare nel contesto nazionale e culturale coreano il Marxismo-Leninismo.
Juche
Il Juche (주체) è l'ideologia guida della Corea Popolare sin dalla sua rivoluzione avvenuta nel 1945. Nacque da Kim Il-Sung e la sua nascita risale al 2 luglio 1930, in un contesto in cui la Penisola Coreana era ancora una colonia giapponese. Il Juche nacque per dettare una linea precisa per il socialismo coreano, contrastando le interpretazioni dogmatiche del Marxismo-Leninismo sostenute da molti comunisti coreani di allora. Tra i socialisti coreani infatti c'era qualcuno che sosteneva l'applicazione alla lettera del modello socialista adottato dai Bolscevichi in Unione Sovietica o quello adottato dai Maoisti in quella che durante la Guerra Civile Cinese era nota come Zona Sovietica, senza tener conto che la Corea aveva ed ha un contesto culturale molto diverso in confronto con quello sovietico e con quello cinese[88].
Il Juche non è solo una semplice applicazione del Marxismo-Leninismo alla realtà coreana, ma ne è anche la sua evoluzione, grazie anche all'attuazione di principi e di aspetti del confucianesimo e del pensiero tradizionale coreano che ben si accostano con il Marxismo-Leninismo. E' una filosofia incentrata sull'uomo che si fonda sui valori di indipendenza, creatività e coscienza, che a livello politico diventano indipendenza politica, autosostentamento economico ed autosufficienza nella difesa[88].
Il Juche è rappresentato dal simbolo del Partito del Lavoro di Corea: Falce, Martello e Pennello. Il Partito del Lavoro di Corea è il principale partito promotore delle idee del Juche essendo fondato da Kim Il Sung.
Spesso il Juche viene erroneamente confuso con il Kimilsungismo-Kimjongilismo. Il Juche è in realtà una parte di quest'ultimo.
Religione

In RPDC vige l'ateismo di stato, ovvero è uno stato ufficialmente ateo. Il Juche ed il Marxismo-Leninismo promuovono un approccio scientifico e criticano la religione in quanto è il principale ostacolo alla scienza. Contrariamente alle disinformazioni occidentali che criticano il paese definendolo uno dei più intolleranti verso la religione, con accuse di persecuzione, la Costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea garantisce la libertà di culto.
Spesso accusata di perseguitare i cristiani, la Corea Popolare stampa ufficialmente testi sacri come le bibbie per i suoi cittadini di fede cristiana, mentre il ciondoismo viene rappresentato politicamente dal Partito Ciondoista Chongu.
Gli atei ed in generale gli irreligiosi rappresentano il 64,3% della popolazione residente in RPDC. Lo Sciamanesimo coreano è la religione più praticata in RPDC, con il 16% di praticanti. Questa religione viene invece scoraggiata e discriminata nella Corea Liberale, paese in cui questo culto rischia di sparire completamente. Seguono il Ciondoismo con il 13,5% di praticanti, il Buddhismo (4,3%) ed il cristianesimo (1,7%).
L'islam non è una religione praticata nella Corea Popolare, tuttavia a P'yŏngyang è presente una moschea sciita costruita su richiesta dell'ambasciatore iraniano. La RPDC gode di ottimi rapporti diplomatici con l'Iran e con altri paesi a maggioranza musulmana, e di conseguenza la moschea è frequentata da ambasciatori e da diplomatici vari.
Cultura
PER APPROFONDIRE MEGLIO: Cultura coreana
Essendo la Corea Popolare (Nord) e la Corea Liberale (Sud) due paesi separati solo per motivi geopolitici, i due paesi condividono la medesima lingua e cultura. Esistono tuttavia alcune differenze linguistiche e culturali tra le due coree causate da ottanta anni di separazione nazionale che hanno visto i due stati coreani intraprendere due strade opposte. Infatti nella Corea Popolare si può notare un'assimilazione dei valori socialisti e marxisti nella cultura coreana, mentre nella Corea Liberale c'è una forte influenza statunitense che ha visto una introduzione di vocaboli inglesi nella lingua coreana meridionale. La terminologia di origine anglosassone non esiste nel coreano parlato nella Corea Popolare.
La Corea, nella sua interezza, dispone di una cultura plurimillenaria che fa scuola sin dal paleolitico inferiore. Gli usi e costumi coreani sono frutto di una lunghissima evoluzione storica.
Simboli nazionali

Tra i simboli nazionali della Corea Popolare troviamo la bandiera, lo stemma e l'inno nazionali, inseriti nell'infobox situato in cima a questa voce. Bandiera, inno e stemma nazionali non sono gli unici simboli nazionali della RPDC.
La bandiera nazionale fu adottata l'8 settembre 1948, un giorno prima della proclamazione della RPDC. E' uno stendardo composto da cinque bande orizzontali ognuna di grandezza differente. La banda centrale, la più grande, è colorata di rosso e su di essa è presente un cerchio bianco con al suo interno una stella rossa. le bande poste all'estremità della bandiera sono colorate di blu, mentre le bande che separano quelle blu da quella centrale rossa, sottili, sono colorate di bianco. La stella rossa ed in generale il colore rosso presente sulla bandiera indicano gli ideali socialisti ed il patriottismo rivoluzionario, mentre il colore blu rappresentano l'aspirazione del popolo coreano a unirsi con i popoli rivoluzionari di tutto il mondo e combattere per la vittoria degli ideali di indipendenza, amicizia e pace.
Prima dell'istituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea, il Comitato Popolare Provvisorio della Corea del Nord ed il Comitato Popolare della Corea del Nord preesistenti utilizzarono una bandiera bianca con al centro un Taegeuk rosso e blu e quattro trigrammi neri situati sugli angoli della bandiera. Questo vessillo è molto simile alla bandiera dell'allora amministrazione militare statunitense in Corea del Sud ed all'attuale bandiera della Corea del Sud, presentando tuttavia differenze sull'ordine dei trigrammi, sulla grandezza e sulla forma di questi ultimi. Da luglio a settembre 1948 il Comitato Popolare della Corea del Nord utilizzò una bandiera molto simile a quella attuale, con la differenza che sul cerchio bianco è presente, assieme alla stella rossa, qua rimpicciolita e situata in alto, anche una pianta di riso ed un operaio che tiene in mano un martello.
Lo stemma nazionale della RPDC segue lo schema tipico dell'araldica socialista e presenta una stella rossa in cima ed al centro una Centrale Idroelettrica ed un traliccio dell'alta tensione. Nel simbolo compaiono anche il Lago Paradiso ed il Monte Paektu, il tutto racchiuso da due fasci di riso legati con un nastro rosso che riporta il nome completo del paese scritto in coreano (alfabeto chosongul). Prima del 1993 lo stemma nazionale presentava delle montagne generiche al posto del Monte Paektu, mentre nei primi due mesi dopo l'entrata in vigore della Costituzione della RPDC lo stemma nazionale presentava una fonderia al posto della centrale elettrica.
L'inno nazionale della Corea Popolare è Aegukka[89], adottato nel 1947 sostituendo il vecchio inno coreano. E' altrettanto importante anche la Canzone del Generale Kim Il Sung, uno dei principali brani della resistenza coreana contro l'invasore giapponese e statunitense[90]. Possiamo ritenere la Canzone del Generale Kim Il Sung come un "secondo inno nazionale" non ufficiale del paese.
Nella Corea Popolare sono presenti anche altri simboli nazionali come lo stemma del Partito del Lavoro di Corea, composto da una falce, un martello ed un pennello. Spesso sono indicati come simbolo delle idee del Juche. L'animale nazionale della Corea Popolare è il Chollima, un cavallo alato della mitologia coreana ed asiatica che ha ispirato anche movimenti stacanovisti locali come il Movimento Chollima. Il fiore nazionale invece è la Magnolia Sieboldii, ma nel paese vengono celebrati anche cultivar ibride di fiori come la Kimilsungia e la Kimjongilia, che sono degli omaggi al Grande Leader Kim Il-Sung ed al Caro Leader Kim Jong-Il.
Feste nazionali
Data | Nome in coreano | Nome in italiano | Descrizione |
---|---|---|---|
1º gennaio | 새해, Saehae | Capodanno | Festa che celebra l'inizio del nuovo anno |
15 gennaio | 조선글날, Chosŏn'gŭllal | Giorno dell'alfabeto coreano | Celebra l'invenzione (1443) e la proclamazione (1446) dell'alfabeto coreano (Chosongul) dal re Sejong il Grande |
16 febbraio | 위대한 지도자 김정일의 생일, Widaehan jidoja gimjeong-il ui saeng-il | Giorno della Stella Splendente | Compleanno del "caro leader" della Corea Popolare Kim Jong-il, al potere dal 1994 al 2011 |
8 marzo | 여성의 날, Yeoseong-ui nal | Festa della donna | Giornata internazionale dei diritti della donna |
15 aprile | 영원한 대통령 김일성의 생일, Yeong-wonhan daetonglyeong gim-ilseong ui saeng-il | Giorno del Sole | Compleanno del partigiano Kim Il-sung, fondatore del Corea Popolare. |
1º maggio | 노동절, Nodongjeol | Festa dei lavoratori | Festa dei lavoratori per ricordare tutte le lotte per i loro diritti |
27 luglio | 조국해방전쟁 승리 기념일, Joguk aebang jeonjaeng seungni ginyeomil | Giorno della vittoria nella grande guerra di liberazione della patria | Firma dell'Armistizio di Panmunjeom nel 1953 e conclusione della guerra di Corea. |
15 agosto | 광복절, Gwangbogjeol | Giorno dell'indipendenza della Corea | Dichiarazione di guerra dell'Unione Sovietica al Giappone nel 1945 e inizio della liberazione dai giapponesi |
25 agosto | 선군절, Sŏn'gun-jŏl | Giorno del Songun | Celebrazione del Songun |
9 settembre | 독립 기념일, Doglib ginyeom-il | Giorno della fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea | Nascita ufficiale della Repubblica Popolare Democratica di Corea nel 1948 |
10 ottobre | 한국의 노동자들의 파티 축제, Hangug-ui nodongjadeul-ui pati chugje | Giorno della fondazione del Partito del Lavoro di Corea | Festa per celebrare la nascita del Partito del Lavoro di Corea |
헌법 기념일, Heonbeob ginyeom-il | Giorno della costituzione | Entrata in vigore della prima costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea nel 1948 |
Alfabeto
L'alfabeto ufficiale di entrambe le entità politiche coreane è l'alfabeto Chosongul (조선글), consociuto come Hangul (한글) nella Corea Liberale. Esso fu istituito nel XV secolo dal re Sejong il Grande. Si tratta di un alfabeto fonetico composto dai jamo (자모), ossia dei simboli che rappresentano un suono presente nella lingua coreana. I caratteri del Chosongul sono tuttavia delle sillabe, composti da due o tre jamo.
Questo alfabeto sostituisce il vecchio sistema di scrittura in vigore nella penisola coreana, chiamato Hanja o Hancha, ed è basato sui caratteri cinesi. Il Chosongul è ritenuto uno degli alfabeti più facili da apprendere al mondo, per questo motivo le classi colte del XV secolo ne presero le distanze e lo scoraggiarono, arrivando fino alla messa al bando del Chosongul avvenuta nel 1504 dal Re Yeonsangun. Fu recuperato dai nazionalisti coreani solo nel XIX secolo e fu promosso dall'imperialismo giapponese in ottica anticinese. Tuttavia il Giappone bandì nuovamente l'alfabeto coreano nel periodo della Corea occupata, a causa delle politiche di assimilazione culturale, venendo reintrodotto con la liberazione della Corea.
Nel 1937 i due linguisti statunitensi George M. McCune ed Edwin O. Reischauer inventarono un sistema di traslitterazione del coreano in alfabeto latino, che viene utilizzato dalla Corea Popolare come sistema di traslitterazione ufficiale, come stabilito da un documento ufficiale del 1959 denominato Notazione della lingua Coreana con caratteri stranieri[91][92]. Questo documento rilascia pure un sistema di traslitterazione del coreano con l'alfabeto cirillico (Kirillicha).
Cucina e gastronomia

La cucina coreana, in lingua locale chosŏn ryori (조선 료리), è rinomata per la sua armonia di sapori, l'uso di ingredienti fermentati e la presentazione colorata dei piatti. Trova le sue origini nelle tradizioni preistoriche della penisola coreana, evolvendosi attraverso una complessa interazione di accadimenti ambientali, politici e culturali.
Il piatto nazionale è il Kimchi (김치), ossia il cavolo cinese fermentato con peperoncino, aglio, zenzero ed altri ingredienti. Esistono varie varianti anche regionali del piatto, che è onnipresente nella cucina coreana e viene accompagnato con altre pietanze locali.
Altri piatti della cucina locale sono il Bibimbap (una ciotola di riso con verdure, carne, uovo e salsa gochujang), i noodles (kuksu / myŏn), i japchae (Tagliatelle di patate dolci saltate con verdure, carne e condimenti a base di soia e sesamo), ecc... Una bevanda alcolica tradizionale è il Soju (소주) realizzata fermentando riso, orzo o frumento, la cui gradazione alcolica varia da 12,9% al 53% venendo talvolta chiamata vodka coreana.
Molti piatti coreani hanno le loro varianti regionali, dovuto a differenze climatiche ed alle risorse tradizionali di certe regioni. La cucina delle regioni settentrionali, amministrate dalla Corea Popolare è generalmente meno piccante e più sobria, con un'attenzione particolare alla stagionalità e alla conservazione degli alimenti. La cucina della Corea Popolare è fortemente radicata nella tradizione locale e comprende piatti come l'Onban di P'yŏngyang (Zuppa di riso con pollo, spesso arricchita con germogli di soia e cipollotti), il Sinseollo (Hot pot coreano composto da una varietà di ingredienti come carne, verdure e funghi, cotti in un brodo aromatico), lo Yakbap (Riso dolce cucinato con miele, pinoli, olio di sesamo e altri ingredienti tipici, spesso servito durante celebrazioni speciali)[93], ecc...
Nella Corea Liberale, al contrario, la cucina è stata fortemente influenzata da ingredienti di origine statunitense come la carne in scatola Spam[94] o il bacon, utilizzati come ingredienti per il Budae-jijigae, un hotpot coreano nato durante la Guerra di Corea con prodotti alimentari importati dai militari statunitensi[95]. Alcune fonti suggeriscono che c'è stato uno scambio culturale in ambito culinario anche nella Corea Popolare con la Russia, tuttavia l'influenza russa nella cucina della RPDC non ha avuto un impatto significativo quanto l'influenza statunitense nella Corea Liberale.
Arte

L'arte coreana comprende le espressioni artistiche nate o sviluppate in Corea, oppure realizzate da artisti coreani, dall'antichità fino all'epoca contemporanea. La Corea è rinomata per le sue ricche tradizioni artistiche, che spaziano dalla ceramica alla musica, dalla calligrafia ad altre forme figurative, caratterizzate spesso da colori vivaci, linee ispirate alla natura e raffinate decorazioni superficiali.
L'arte della Corea Popolare è influenzata dal Realismo Socialista, corrente artistico-culturale originatasi in Unione Sovietica da Maksim Gorkij ed Andrej Ždanov e promossa dal Partito del Lavoro di Corea[96].
Il Juche fa della creatività uno dei tre valori base dell'ideologia, e ciò si può notare anche nell'interpretazione locale dell'arte e del realismo socialista che si mescola con elementi tradizionali coreani. Lo Studio Artistico Mansudae (만수대창작사), fondato nel 1959 con sede a P'yŏngyang, è lo studio artistico più grande al mondo (con oltre 4000 artisti, diversi dei quali selezionati dalle migliori accademie del paese) ed è un'istituzione pubblica nel paese. Gli artisti del Mansudae si specializzano in diverse arti: sculture, quadri, manifesti propagandistici, ceramiche, xilografie e ricami.
La pittura a gioielli è una tecnica artistica unica e presente solo nella Corea Popolare, e viene particata dagli artisti del Mansudae. La tecnica consiste nell'uso di gemme che vengono macinate e successivamente messe a mano su tela fornendo una forte lucentezza del dipinto[97].
Musica

Il realismo socialista ha influenzato l'arte della Corea Popolare anche nel contesto musicale, e molti brani coreani (ascoltati anche all'estero) sono marce militari del paese, eseguite da cori e da bande dell'esercito. La musica militare della Corea Popolare trae infatti molta ispirazione al Coro dell'Armata Rossa (Complesso Aleksandrov) ed i militari coreani eseguono anche brani patriottici e rivoluzionari di altri paesi, in particolare brani sovietici e cinesi, che vengono eseguiti sia in lingua originale che in coreano.
Sono inoltre presenti molti generi musicali civili, altrettanto apprezzati ed ascoltati come il pop, il jazz, il taejung kayo (un genere che unisce la musica classica occidentale con le musiche tradizionali coreane) i generi tradizionali coreani, e la musica elettronica. Tra i gruppi musicali attivi sono noti a livello internazionale i seguenti: Pochonbo Electronic Ensemble, Moranbong Band, Chongbong Band, Wanjaesan Light Music Band, gruppi correlati allo Studio Artistico Mansudae ed altre orchestre nazionali.
Sul sito di YouTube e su piattaforme di condivisione video online analoghe sono presenti canali di utenti che ripubblicano alcuni dei brani più popolari della Corea Popolare[98][99][100]. E' possibile ascoltare musica coreana anche sul sito Juchify, gestito dalla Front Chollima, un'associazione polacca di amicizia e solidarietà con la RPDC[101].
Cinema ed animazione
Il più importante studio cinematrografico del paese è il Korean Film Studio, fondato nel 1948, ma sono presenti anche altri studi cinematografici nel paese come il Korean Documentary Film Studio (fondato nel 1946), lo Studio 25 Aprile (in precedenza Studio 8 Febbraio, fondato nel 1959). Uno dei film più famosi prodotti nella Corea Popolare è Pulgasari, che richiama lo stile dei Kaiju giapponesi come Godzilla.
Lo Studio coreano 26 aprile di cinematografia d'animazione (조선4·26만화영화촬영소), meglio noto come Studio SEK, è invece lo studio d'animazione più famoso e grande del paese, che ha realizzato opere d'animazione come Lo Scoiattolo e il Riccio (Daram-i wa Goseumdochi) ed ha prodotto molti film e serie animate destinate al mercato estero per conto di aziende occidentali come la Mondo TV italiana.
Politica

La Repubblica Popolare Democratica di Corea è per Costituzione una repubblica socialista e rivoluzionaria fondata sui principi del Kimilsungismo-Kimjongilismo ed è nata dalla lotta anti-giapponese avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale. La sovranità appartiene ai lavoratori: operai, contadini, soldati e intellettuali.
Il parlamento della RPDC è monocamerale ed è composto dall'Assemblea Popolare Suprema, che detiene il potere legislativo. L'Assemblea Popolare Suprema dispone di un Presidium, che gestisce il potere tra le sessioni. Il più importante organo di comando militare viene esercitato dalla Commissione per gli Affari di Stato, istituita con la revisione del 2016 alla Costituzione sostituendo la vecchia Commissione di Difesa Nazionale, mentre il potere esecutivo è in mano al Consiglio dei Ministri. Esistono poi comitati ed assemblee popolari minori che esercitano i poteri esecutivi e legislativi a livello locale. Tutti questi organismi agiscono in base al principio marxista-leninista del centralismo democratico.
Il potere giudiziario è detenuto dalla Suprema Procura e dalla la Suprema Corte che garantiscono il rispetto della legge e la difesa del sistema socialista. Sono presenti anche organi giudiziari minori che lavorano a livello locale o regionale. Ai cittadini coreani è garantito il diritto al voto, alla libertà di parola, di stampa, e di religione, in quest'ultimo caso con limitazioni ideologiche che impediscono ai religiosi di minacciare lo stato. La RPDC garantisce inoltre diritti al lavoro, al riposo, all'educazione, alla sanità ed all' assistenza. Nella Corea Popolare i cittadini hanno dei doveri fondamentali come lavorare con coscienza, difendere lo Stato e l’ideologia del Juche, proteggere i beni pubblici e mantenere la disciplina socialista.
La cultura è al servizio della classe lavoratrice, con valori rivoluzionari e socialisti. L'educazione è totalmente gratuita in tutti i livelli: lo stato fornisce gratuitamente agli studenti di ogni età, compresa l'università, tutto il materiale occorrente allo studio. L'arte e la scienza viene promossa dall'ideologia Juche e dalla Costituzione con spirito nazionalista e socialista. Inoltre anche lo sport, l'igiene e la medicina sono gratuiti e promossi dallo stato.
Tutti i cittadini partecipano alla difesa della Patria. L’esercito ha il compito di difendere l’indipendenza, il socialismo e la direzione del Partito, e viene promossa l’autosufficienza militare, armando l’intero popolo e fortificando il paese.
L'attuale Costituzione della RPDC è stata adottata nel 1972 ma ha subito alcune revisioni negli anni a venire come nel 2009 e nel 2016. Nella revisione del 2009 è stato rimosso il termine 공산주의 (comunismo) in alcuni articoli e tale scelta ha portato a critiche da parte di alcuni ambienti marxisti o sedicenti tali situati fuori dalla penisola coreana, accusando il paese e la sua dirigenza di revisionismo o di non essere più coerentemente marxisti. In verità queste critiche sono frutto di incomprensione (a volte genuina, altre volte in malafede) nei confronti della Corea Popolare e dell'ideologia Juche.
Economia

La Costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea offre un quadro completo sull'organizzazione economica dello stato in base alla sezione apposita composta dagli articoli 19-38[102].
L'economia della RPDC, come previsto dalla Costituzione del paese, è fortemente statocentrica e pianificata in modo centralizzato ed unificato. Sono previste aperture parziali e controllate verso il mercato estero, in particolare nelle Zone Economiche Speciali (ZES). La dottrina economica si fonda sull’ autosufficienza (자립), uno dei tre valori su cui si basa il Juche, ma incorpora anche concetti di razionalizzazione tecnico-produttiva e coinvolgimento delle masse (attraverso movimenti come quello della Bandiera Rossa).
L’economia si basa su relazioni socialiste di produzione. L’obiettivo è l’autosufficienza economica e l’indipendenza nazionale. I mezzi di produzione appartengono allo Stato o a organizzazioni sociali e cooperative.
Il principio guida dell'economia coreana è il miglioramento del benessere del popolo. Lo Stato fornisce cibo, abiti e abitazioni ai cittadini. L’intera economia mira a soddisfare i bisogni delle masse e le tasse sono formalmente abolite.
La rivoluzione tecnica è ritenuta centrale per lo sviluppo economico. L'obiettivo è di ridurre la fatica fisica e colmare il divario tra lavoro manuale e intellettuale. L’agricoltura viene industrializzata, si eliminano le differenze tra città e campagna, e lo Stato costruisce a sue spese impianti e case moderne nelle aree rurali.
Il lavoro è considerato creativo, libero e onorevole. Non esiste la disoccupazione in RPDC e la giornata lavorativa prevede un massimo di otto ore, con possibili riduzioni in base alle condizioni (si arriva a quattro ore per i lavori più faticosi ed usuranti). L'età minima per lavorare è di 16 anni.
La direzione combina leadership politica e tecnico-economica. Viene applicato il metodo di lavoro Taean, un sistema di gestione partecipativa che enfatizza la responsabilità collettiva e il contributo delle masse, inoltre si valorizzano elementi come prezzi, profitto e autofinanziamento, in un’ottica pianificata, ma senza escludere leve economiche.
La proprietà si suddivide in:
- Proprietà statale: risorse naturali, infrastrutture di trasporto e comunicazione, fabbriche, porti, banche principali. È considerata la forma più alta di proprietà.
- Proprietà cooperativa: terra, macchinari agricoli, barche, piccole fabbriche gestite collettivamente dai lavoratori.
- Proprietà individuale: solo per uso personale e consumo. Deriva dal lavoro svolto o da benefici concessi dallo Stato (es. prodotti agricoli da orti privati). È tutelata e trasmissibile per eredità.
I piani economici sono volti a mantenere l’equilibrio tra accumulazione e consumo ed il bilancio statale è integrato nei piani e mira all’espansione della proprietà socialista e al rafforzamento delle capacità difensive.
Scienza e tecnologia

Il progresso scientifico e tecnologico è favorito dal socialismo in molte sue forme compreso il Juche coreano. Gli ingegneri, i filosofi ed altri intellettuali socialisti coreani ritengono infatti che l'innovazione in questi campi sia essenziale per raggiungere, mantenere o addirittura superare gli obiettivi rivoluzionari come autosufficienza economica, miglioramento del benessere del popolo, colmare il divario tra lavoro manuale e intellettuale, ed altri obiettivi citati nel paragrafo precedente.
Molti investimenti in tecnologia ed innovazione interessano il settore militare grazie al concetto ideologico del Songun che enfatizza sul diritto del paese all'autodifesa[103], diritto purtroppo minacciato da potenze imperialistiche come gli Stati Uniti, il Giappone, l'Unione Europea e la Corea Liberale in diverse forme, come esercitazioni militari provocatorie, sanzioni economiche e blocchi economici (embargo) simili a quello di Cuba.
Tra le innovazioni scientifiche in ambito militare ci sono le ricerche sul nucleare, ritenute controverse dai principali paesi ostili alla Corea Popolare. E' importante sottolineare che la Corea Popolare aderisce tuttavia al principio del No First Use (NFU) assieme alla Cina e all'India[104], inoltre è l'unico paese ad aver votato a favore alla risoluzione delle Nazioni Unite del 2016 sulla creazione di una conferenza dedicata al disarmo nucleare globale[105], mentre tra i paesi maggiormente preoccupati della proliferazione nucleare della Corea ci sono gli Stati Uniti, la Francia ed il Regno Unito che non solo rigettano il NFU[106] ed hanno votato no alla risoluzione dell'ONU in questione, ma hanno inoltre dichiarato l'intenzione di effettuare attacchi nucleari preventivi nei conflitti dove erano coinvolti come in Iraq nel 2003[107][108].
In RPDC le innovazioni e la ricerca in ambito militare sono svolte anche su altre armi, dotando l'Armata del Popolo Coreano di armi tecnologicamente avanzate ispirate ad armi contemporanee come il QBZ-191 cinese del 2019. Nel 2023 la Corea Popolare ha iniziato la costruzione di una nave da guerra dotata di missili guidati, che potrebbe essere equipaggiata con missili balistici ipersonici, radar phased array e lanciatori verticali per vari tipi di missili[109]. Southfront ha riportato che le armi coreane come i sistemi missilistici a lancio multiplo M1991 da 240 mm sono utilizzate dalle forze armate della Federazione Russa nella Guerra Russo-Ucraina[110].
Nel XXI secolo la Corea Popolare ha stanziato fondi sullo sviluppo della robotica, dell'informatica e dell'intelligenza artificiale sia in ambito civile che in ambito militare[111][112][103]. Nel paese esiste un centro statale di ricerca informatica chiamato Centro Informatico Coreano (조선콤퓨터중심). Il Centro Informatico ha più di 1000 dipendenti ed amministra il dominio di primo livello nazionale .kp assieme alla rete intranet statale Kwangmyong, che viene utilizzata dai cittadini della Corea Popolare al posto di internet a causa di limitazioni come gli embarghi statunitensi che rallentano notevolmente internet nel territorio della RPDC ed i frequenti attacchi hacker mirati alla sitografia della Corea Popolare. Il Centro Informatico Coreano gestisce il portale web ufficiale Naenara ed ha sviluppato dispositivi e software vari, come l'omonimo browser basato su Firefox, il sistema operativo Pulgŭnbyŏl (distribuzione Linux basata su Debian e Red Hat, nota anche come Red Star OS), il Tablet Samjiyon, il motore di ricerca Sam heug[113] ed altri programmi informatici popolari nel paese che permettono la traduzione di frasi in altre lingue o programmi di intelligenze artificiali simili a ChatGPT o DeepSeek.
La Corea Popolare dispone pure di una missione spaziale: fino al 2013 l'agenzia spaziale del paese era il Comitato Coreano per la Tecnologia Spaziale (조선우주공간기술위원회), fondato negli anni '80. Nel 2013 fu fondato il National Aerospace Development Administration (국가우주개발국, abbreviabile in NADA), che sostituisce l'ente precedente. Le attività della NADA includono il lancio di satelliti per l’osservazione della Terra e le telecomunicazioni, con particolare enfasi sulla sovranità tecnologica e sull’autosufficienza. Tra i progetti più noti figura il lancio del satellite Kwangmyongsong-4 nel 2016. Nonostante le sanzioni e le pressioni internazionali, la NADA continua a essere presentata dal governo coreano come simbolo del progresso scientifico nazionale. La NADA ha anche dei programmi di esplorazione dello spazio profondo, come il lander lunare ed il programma NKNEP per l'esplorazione di Marte[114].
Sport

Lo sport in RPDC rappresenta un ambito di grande rilevanza, sia per la promozione dell'immagine nazionale che per il consolidamento dell'identità collettiva. Il paese ha ottenuto successi significativi in diverse discipline.
Il calcio gode di una grossa popolarità nella Corea Popolare, e ha regalato al paese alcuni dei suoi momenti sportivi più memorabili. Come la qualificazione ai quarti di finale dei Mondiali del 1966 in Inghilterra, diventando la prima squadra asiatica a superare la fase a gironi. In quell'occasione, la Corea del Nord sconfisse l'Italia per 1-0, un'impresa storica che ancora oggi è motivo di orgoglio nazionale.
La nazionale femminile ha anch'essa ottenuto risultati notevoli, partecipando a diverse edizioni dei Mondiali e dei Giochi Olimpici. Il successo è attribuito a un sistema sportivo scolastico ben strutturato e a programmi di selezione e formazione che hanno portato a vittorie nei Mondiali Under-17 e Under-20, equiparando il record di titoli giovanili detenuto da Stati Uniti e Germania[115].
La RPDC ha partecipato a numerose edizioni dei Giochi Olimpici, conquistando un totale di 56 medaglie: 16 d'oro, 17 d'argento e 23 di bronzo. Le discipline in cui ha eccelso includono sollevamento pesi, judo, lotta e ginnastica. Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, la delegazione nordcoreana ha ottenuto 6 medaglie: 2 d'argento e 4 di bronzo[116].
Oltre al calcio e alle Olimpiadi, la Corea Popolare ha ottenuto successi in altre discipline. Nel 2015, ad esempio, ha vinto la sua prima medaglia d'oro ai Mondiali di nuoto a Kazan, in Russia. Inoltre, il paese ha una tradizione consolidata nelle arti marziali, con competizioni nazionali e internazionali che vedono la partecipazione di atleti di alto livello[117].
Voci correlate
Bibliografia
- Jean Claude Martini (2023): Storia della Penisola Coreana, articolo pubblicato in tre parti su IlTazebao e ripubblicato intero su Xitsoft. [ARCHIVIATO]
- Jean Claude Martini (2023): Le idee del Juche e la Repubblica Popolare Democratica di Corea, Firenze, Tassinari.
- Maurizio Riotto (2005): Storia della Corea - Dalle origini ai nostri giorni, Milano, Bompiani. Ripubblicato nel 2018.
- Simon Richmond, Yu-Mei Balasingamchow, Cesar G. Soriano e Rob Whyte, Lonely Planet Korea, collana Travel Guide, Lonely Planet Publications, 2010
- Kim Jong Il, Opere scelte, vol. 1, Edizioni in Lingue Estere, P'yŏngyang 2014, (edizione francese)
- Lee, Ki-baek, tr. by E.W. Wagner & E.J. Shultz, A new history of Korea (rev. ed.), Seoul, Ilchogak, 1984, (in inglese)
- Kim, Jinwung (2012): A History of Korea: From "Land of the Morning Calm" to States in Conflict. New York: Indiana University Press. (in inglese)
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- UNEP (United Nations Environment Programme) (2003): State of the environment: DPR Korea (in inglese)
- Felix Abt (2014): A Capitalist in North Korea: My Seven Years in the Hermit Kingdom, Tuttle Pubblishing, ISBN 9781462914104.
- Costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea, versione 2009
- Costituzione della Repubblica Popolare Democratica di Corea, versione 2016 [PDF] (in inglese)
- Beatrice Heuser, NATO, Britain, France, and the FRG nuclear strategies and forces for Europe, 1949-2000, New York, St. Martin's Press, 1997, pp. 120-121, ISBN 9780230377622.
Note
- ↑ Così comunemente chiamato per distinguerlo dall'omonima moneta utilizzata nella Corea Liberale.
- ↑ Ai confini della Via della Seta. La Repubblica di Corea e il nuovo “Rinascimento” culturale - Istituto Euroarabo
- ↑ Korea原名Corea? 美國改的名 - United Daily News (in cinese)
- ↑ I 10 punti per la Riunificazione Coreana di Kim Il-sung [Marco Escarotico] - YouTube [ARCHIVIATO]
- ↑ Appoggiamo pienamente il nuovo corso nelle relazioni inter-coreane, aperto grazie alla politica di pace del compagno KIM JONG UN - KFA Italia
- ↑ Byeon (1999), p. 27. Byeon spiega che gli strati inferiori di Seokjangni e di altri siti sono stati datati al 600.000-500.000 a.C. e che la scoperta di strati ancora più antichi presso un sito nella contea di Damyang ha condotto all'ipotesi che l'abitazione ominide della Corea sia iniziata intorno al 700.000 a.C.
- ↑ 7,0 7,1 7,2 7,3 Martini, Storia della penisola coreana, Parte 1.
- ↑ 8,0 8,1 8,2 8,3 8,4 Riotto, 2005, citato in Martini, 2023 (IlTazebao)
- ↑ Jong Chan Kim, Christopher J Bae: Date al radiocarbonio che documentano la transizione dell'età del neolitico-bronzo in Corea (in inglese) [ARCHIVIATO]
- ↑ talvolta tradotto in italiano in Antico Joseon.
- ↑ La storica Pyongyang - KCNA (ripubblicato su Global Security)
- ↑ Richmond, Balasingamchov, Soriano & White, 2010, pag.25
- ↑ Kim Jong Il, 2014 pp.28-29, citato in Martini, 2023 (IlTazebao)
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- ↑ da verificare
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- ↑ 25,0 25,1 Riotto, 2005, pp. 205-211, citato in Martini, 2023 (Tassinari), pag.15
- ↑ In giapponese, la Corea viene tutt'oggi chiamata Chosēn (朝鮮).
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- ↑ Jong-Wha Lee: Economic Growth and human Production in the Republic of Korea, 1945 - 1992
- ↑ Durante la Seconda Guerra Mondiale i giapponesi costrinsero le donne coreane a prostituirsi per i soldati coreani. Questo fenomeno fu replicato dai soldati statunitensi durante la Guerra di Corea
- ↑ Martini, 2023 (Tassinari), pag. 15-16
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- ↑ 35,0 35,1 35,2 35,3 35,4 March 1st Independence Movement - Toghether100go.ko [ARCHIVIATO] (in inglese)
- ↑ Carica istituita durante il colonialismo giapponese ed era il principale amministratore della Corea sotto occupazione giapponese. Questa carica veniva affidata solo a generali dell'esercito imperiale giapponese, eccezion fatta per l'ammiraglio Saitō Makoto che ha ricoperto tale carica dal 1919 al 1927 e poi dal 1929 al 1931.
- ↑ 37,0 37,1 Meglio noto come Syngman Rhee (in coreano 이승만)
- ↑ Kim Il Sung Biographie Abrégée, Pyongyang, Edizioni in Lingue Estere, 2001. citato in Martini, 2023 (Tassinari), pag.37.
- ↑ Martini, 2023 (Tassinari), pp.37-38
- ↑ Martini, 2023 (Tassinari), pag.38
- ↑ Da non confondersi con la bandiera della Repubblica di Corea sebbene siano molto simili e differiscono relativamente nel design.
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- ↑ AA.VV. (2024), pp.9-12
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- ↑ Il maledetto 38° parallelo - AA.VV., 2024, pp.19-24.
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- ↑ Henry Claude, Analisi storica dell'imperialismo americano, Tokyo, pp.294-297
- ↑ AA.VV., 2024, pp.69-70
- ↑ La vittoria di Mao Zedong ha privato gli Stati Uniti di un grosso alleato in Estremo Oriente che è la Cina, dando un'ulteriore vantaggio al Blocco comunista.
- ↑ AA.VV, 2024, pp.77-78
- ↑ Come scritto a inizio pagina, "Corea Nazionalista" e "Corea Liberale" sono nomi alternativi alla Repubblica di Corea, comunemente nota come Corea del Sud.
- ↑ noto come "macellaio" a causa di crimini da lui commessi come capo della Polizia Metropolitana.
- ↑ UP, Seul, 18 dicembre 1948. citato in AA.VV, 2024, pag.91.
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- ↑ AA.VV., 2024: La grande guerra vittoriosa racconta - Una battaglia di accerchiamento modello a Taejon (pp. 303-313)
- ↑ da verificare
- ↑ la guerra batteriologica dell'imperialismo americano, su AA.VV. (2024): Gli imperialisti americani hanno dato inizio alla guerra di corea capitolo 4, le infami atrocità dell'imperialismo americano contro il popolo coreano (pp. 238-248)
- ↑ UP, 18 maggio 1951
- ↑ Sulle operazioni batteriologiche sono presenti testimonianze di colonnelli statunitensi come Frank H. Schwable e Walker M. Mahurin, citate in AA.VV., 2024, pag. 242
- ↑ Non è mai stata firmata una vera e propria pace, di conseguenza la guerra è ufficialmente ancora in corso.
- ↑ 70,0 70,1 70,2 Kim Byong Sik (1970): "Modern Korea: The Socialist North, Revolutionary Perspectives in the South, and Unification."
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- ↑ La pagina Wikipedia in lingua italiana sulla RPDC (Corea del Nord) riporta bufale sulla carestia coreana e cita come fonti articoli e report provenienti da enti statunitensi come la CIA, la CNN ed Amnesty International.
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- ↑ La pagina Wikipedia in italiano sul Songbun riporta una maleinterpretazione del Songbun e cita l'ente sudcoreana del KINU come fonte principale.
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- ↑ Canale YouTube di chojiro22, un canale giapponese di viaggi per tutto il mondo che pubblica clip musicali coreane.
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- ↑ Costituzione socialista della Repubblica Popolare Democratica di Corea, revisione del 2009. Nelle revisioni uscite in seguito potrebbe essere cambiato l'ordine ed il numero degli articoli, ma sostanzialmente il sistema economico del paese è rimasto lo stesso.
- ↑ 103,0 103,1 Kim Jong Il: Il Songun è una grande linea rivoluzionaria della nostra era e la bandiera invincibile della nostra nazione - Juche Italia
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- ↑ Mario Albanesi: "I veri aggressori" - YouTube (Pandora TV)
- ↑ Nel caso degli Stati Uniti, son stati pure invitati dalla Cina in diverse occasioni ad adottare il NFU, ma hanno rifiutato. Fonte: https://www.upi.com/Top_News/2009/01/20/China-states-no-first-use-nuke-policy/UPI-15471232462751/#google_vignette (in inglese)
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- ↑ Jean Claude Martini (2025): Kim Jong Il: Leader nel momento più difficile - Il Tazebao
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- ↑ Corea del Norte: una potencia juvenil - Diario AS (in spagnolo)
- ↑ Olimpiadi di Parigi 2024: le medaglie d'oro, d'argento e di bronzo della Corea del Nord - Sortiraparis
- ↑ Lo sport in Corea del Nord - Il Post