Giappone

Da Konspedia.
Vai alla navigazioneVai alla ricerca
Giappone
Bandiera
Stemma
Dati generali
Nome Ufficiale 日本国
romaji: Nihon-koku
Nome Completo Stato del Giappone
Fondazione Incerta, III-V secolo d.C.
Ingresso nell'ONU 18 novembre 1956
Capitale Tokyo
Lingua ufficiale Giapponese
Lingue parlate giapponese, ainu, lingue ryukyuane, dialetti vari del giapponese
Inno ufficiale Kimi ga yo
Dati politici
Forma di governo Monarchia parlamentare (impero)
Imperatore Naruhito
Capo del governo Shigeru Ishiba
Dati geografici
Continente Asia
Superficie 377 975 km²
Popolazione 126 226 568 ab. (2020)[1]
Densità 333 ab./km²
Fuso orario UTC +9
Dati economici
Valuta Yen
PIL 4 389 326 milioni di dollari (2025)[2]
Pil pro capite 39.305$ (2018)[3]
Altri dati
TLD .jp
Prefisso telefonico +81
Festa nazionale 11 febbraio

Il Giappone, ufficialmente Stato del Giappone (in giapponese 日本国, trascritto in romaji Nihon-koku o Nippon-koku), è uno stato sovrano asiatico situato sull'omonimo arcipelago dell'Estremo Oriente. Si tratta di uno stato insulare dal momento che non esercita la sua sovranità su territori continentali, ma su 14.125 isole situate principalmente sull'Arcipelago del Giappone, che è limitato a ovest dal Mar del Giappone (conosciuto anche come Mare Orientale Coreano), a nord dal Mare di Ochotsk, a est dall'Oceano Pacifico settentrionale e a sud dal Mar Cinese Orientale.

Le cinque isole più grandi del Giappone (Hokkaidō, Honshū, Kyūshū, Shikoku e Okinawa) rappresentano il 97% della superficie terrestre del Giappone. Non tutte le isole del Giappone sono situate nell'omonimo arcipelago. Il Giappone infatti esercita la sua sovranità anche sulle Isole Ryukyu, di cui l'Isola di Okinawa e su altre isole del pacifico, inoltre ha contenziosi aperti con la Corea e con la Federazione Russa su altre isole e scogli situati sul Pacifico come le Isole Curili meridionali

Secondo ricerche archeologiche, l'arcipelago è abitato sin dal paleolitico superiore. E' la seconda potenza economica asiatica, superata solo dalla vicina Cina con cui condivide molte caratteristiche storiche e culturali, nonostante la storia del Giappone è stata stata segnata anche da diversi periodi storici che hanno visto una chiusura politico-culturale del paese dal resto del mondo.

E' uno dei paesi più sviluppati al mondo, ed è una superpotenza economica mondiale: Oltre ad essere la seconda potenza asiatica, il Giappone si piazza anche al quarto posto tra le potenze economiche mondiali per PIL nominale, dietro agli Stati Uniti d'America, alla già citata Cina ed alla Germania.

La capitale è Tokyo (東京), situata nella regione del Kanto. tuttavia il castello dove risiede la famiglia imperiale è situato a Kyoto, nel Kansai. Kyoto è anche la vecchia capitale del Giappone, ed il trasferimento della capitale a Tokyo è stato favorito da una crescente importanza demografica e politica della città di Tokyo, fondata come Edo nel XV secolo.

Storia

La storia del Giappone trae le sue origini dal paleolitico; Alcuni miti locali ritengono che gli esseri umani popolassero il territorio nipponico già 200.000 anni fa, ed alcuni storici concordano con queste posizioni grazie al ritrovaento di manufatti in pietra risalenti a 100.000 anni fa, ipotizzando che il territorio fosse popolato da Homo Erectus. Tuttavia i più antichi scheletri umani ritrovati nel paese risalgono a 17.000 anni fa. Qualunque sia il periodo, l'uomo raggiunse il territorio nipponico grazie alle glaciazioni, inoltre erano presenti degli istmi che univano le principali isole del Giappone tra di loro, poi spariti con la tettonica delle placche.

Preistoria

Un vaso del periodo Jomon.

L'inizio di una vera e propria civiltà antica nipponica risale al 13.000 a.C., con la scoperta di vasi in ceramica risalenti a quel periodo, la cui decorazione a cordicella, nota come Jōmon (縄文), da il nome al periodo della prima civiltà nipponica della storia. Questo periodo dura fino al 300 a.C. circa. Le cronache storiche giapponesi riportano la fondazione del Giappone all'11 febbraio del 660 a.C., data in cui fu proclamato il primo imperatore del Giappone, Jinmu (noto anche come Jimmu). Tuttavia le origini storiche del Giappone sono incerte in quanto le fonti si basano sulla mitologia locale; Viene infatti riportato che Jimmu fu nipote di Ninigi no Mikoto, progenie della dea del sole Amaterasu[4], che dopo aver consolidato il potere a Kyushu ha riunificato il Giappone. Inoltre non vi sono ulteriori documenti o prove che appurano storicamente l'esistenza di Jinmu o quella di oltre una dozzina di imperatori giapponesi successori di Jinmu. I primi documenti che trattano la storia del Giappone sono il Kojiki ed il Nihonshoki, risalenti al VIII secolo.

Il termine Jōmon (縄文) indica il popolo che ha vissuto in Giappone fino al 300 a.C.. Studi antropologici hanno dimostrato che ci sono poche differenze tra gli antichi Jōmon ed i giapponesi attuali (popolo Yamato), con questi ultimi che sono più caratteristiche in comune con il popolo degli Yayoi (弥生), contemporaneo dei Jōmon, che invasero o effettuarono un'immigrazione di massa verso l'arcipelago giapponese nel 300 a.C. circa. Gli Yayoi introdussero in Giappone delle armi più avanzate, realizzate in bronzo o ferro, ed erano caratterizzati da un'agricoltura basata quasi esclusivamente sul riso. Un popolo attuale ad avere caratteristiche simili ai Jōmon sono invece gli Ainu, che oggi vivono in Hokkaido e sull'isola russa di Sachalin.

Età classica

L'Imperatore Jinmu in una stampa risalente al Periodo Meiji.

Le cronache ufficiali cinesi della dinastia Han contengono la prima menzione registrata del Giappone; Indicano che nell'anno 57 d.C. "lo stato di Nu in Wo" inviò emissari alla corte imperiale e ricevette un sigillo d'oro (poi ritrovato in Giappone nel 1748). Nu era apparentemente uno dei numerosi stati che occupavano l'arcipelago giapponese (chiamato Wo nelle cronache cinesi). Le cronache mostrano anche una società piuttosto sviluppata, con un'organizzazione gerarchica, caratterizzata da scambi commerciali e da scribi professionisti che scrivevano in cinese. La menzione di una regina di nome Himiko, menzionata anche nelle cronache giapponesi, che estese la sua autorità dalla capitale (chiamata Yamatai) su numerosi stati, intorno all'anno 200 d.C., suggerisce che il Giappone della cultura Yayoi potrebbe aver avuto una società matriarcale con regine sacerdotesse che esercitavano un potere considerevole.

Il periodo Kofun, iniziato a partire dal 300 d.C. circa, deve il suo nome al "Grande Kofun" (termine giapponese che significa "tumulo funerario") che contrassegnava le tombe degli imperatori e dei nobili giapponesi, a dimostrazione del fatto che la caratteristica principale di questo periodo era l'unificazione del Giappone sotto la casa imperiale. Alcuni storici fanno risalire a questo periodo le imprese dell'imperatore Jimmu. Altri invece identificano Jimmu con l'imperatore Sujin, quest'ultimo indicato dalle cronache locali come il decimo Imperatore del Giappone.

Nel V secolo, il clan Yamato — e con esso la famiglia imperiale — riuscì ad affermarsi al di sopra dei notabili locali, i quali costituivano una società organizzata secondo una rigida gerarchia. Uno degli strumenti chiave per ottenere questo risultato fu l'introduzione del buddhismo, proveniente dal regno coreano di Baekje. A suggerire tale mossa fu il potente clan Soga, di origini coreane, alleato degli Yamato ma al tempo stesso interessato a rafforzare la propria influenza sulla corte imperiale. L’imperatore Yōmei colse il potenziale politico e culturale del buddhismo, ritenendolo utile per unificare le varie tribù del Giappone e per conferire maggiore prestigio alla sua corte. In questo periodo, noto come epoca Yamato, si assistette a una profonda assimilazione di elementi culturali e cerimoniali cinesi, che divennero le fondamenta della civiltà giapponese. Figura emblematica di questa fase fu il principe Umayado, figlio di Yōmei e imparentato con i Soga. A lui si deve la capillare diffusione del buddhismo, che si affiancò alla religione shintoista, il rilancio dei rapporti con il rinnovato Impero cinese e la redazione della celebre Costituzione in 17 articoli. Quest’ultimo documento, ispirato al confucianesimo, regolava i rapporti tra la corte e i suoi funzionari, ponendo le basi per un’amministrazione più centralizzata e coesa[5].

A questo periodo viene fatta risalire l'inizio dell'epoca feudale giapponese, che durerà fino alla Restaurazione Meiji, ma venne messo in discussione già durante il Periodo Edo[6].

Medioevo

Oda Nobunaga raffigurato da Kanō Sōshū.

Il periodo medioevale in Giappone inizia nel 1192, quando il politico e militare Minamoto no Yoritomo, del Clan Kamakura, istituì la carica dello Shōgun e vi si autoproclamò tale. Lo Shōgun si sostituì all'Imperatore come principale carica politica del paese per ben sette secoli. Yoritomo spostò inoltre la capitale del Giappone da Kyoto (allora nota con il nome di Heian) a Kamakura[7]. Questo periodo fu caratterizzato da una militarizzazione del Giappone, come conseguenza nasce e si sviluppa il codice d'onore dei samurai, noto come Bushidō. Questo periodo è inoltre caratterizzato da influenze culturali cinesi e coreane, dovute a tentativi di collaborazioni tra popoli.

Il primo periodo medievale giapponese è noto come Periodo Kamakura ed indica generalmente l'epoca in cui il Giappone fu governato dal Clan Kamakura. Nel XIII secolo, i mongoli di Kublai Khan tentano in due occasioni di invadere il Giappone, ma furono sconfitti in entrambi i casi da dei violenti uragani, che in giappone furono divinizzati e denominati Kamikaze[8]. Nel XIV secolo il Clan Kamakura fu sconfitto dal Clan Ashikaga che ripristinò la capitale a Kyoto ma mantennero il sistema dello shogunato, e segnarono l'inizio del Periodo Muromachi ed è caratterizzato da instabilità politiche e guerre civili come la Guerra Ōnin (1467–1477).

Il Periodo Muromachi è stato il precursore di un periodo di guerre civili avvenute tra il XV ed il XVI secolo, che viene ricordato come Periodo Sengoku (戦国時代, lett. Periodo degli stati belligeranti). Questa epoca fu caratterizzata da guerre civili di natura feudale che frammentarono il Giappone. I signori locali (daimyō) assoldavano eserciti di samurai per combattere al loro servizio. Al termine di questo periodo storico emersero importanti figure storiche che attuarono l'opera di riunificazione del Giappone: Oba Nobunaga iniziò la riunificazione, che fu continuata da Hideyoshi Toyoyomi e completata da Tokugawa Ieyasu, che istituì in tutto il Giappone lo Shogunato Tokugawa.

All'inizio del XVII secolo, il clan Tokugawa sconfisse tutti i suoi rivali. Lo shōgun Tokugawa riunificò il paese e divenne il sovrano assoluto del Giappone, mentre l'imperatore mantenne la sua posizione di inferiorità come figura simbolica. Durante lo shogunato Tokugawa vietò inoltre l’uso delle armi da fuoco e la lettura di libri stranieri, e limitò il commercio a un solo porto. Molti ex samurai divennero contadini o mercanti, e cominciarono a svilupparsi le prime forme di capitalismo[9].

Periodo Edo

PER APPROFONDIRE MEGLIO: Periodo Edo

Il Periodo Edo (江戸時代, Edo jidai, 1603-1868) è il periodo immediatamente successivo alla riunificazione del Giappone da parte del Clan Tokugawa, che istituirono l'omonimo shogunato. Lo Shogunato Tokugawa fu caratterizzato da un periodo di isolamento totale del Giappone, chiamato Sakoku (鎖国, lett. Paese Incatenato o blindato). I Tokugawa trasferirono nuovamente la capitale del paese a Edo, che verrà rinominata in Tokyo e mantenuta capitale del paese anche dopo la caduta dello shogunato.

Il periodo Edo è caratterizzato dal Sakoku, una politica isolazionista che bandì le armi da fuoco e la lettura di libri stranieri inoltre represse culti religiosi esterni al paese (come il Cristianesimo, introdotto in Giappone durante il Periodo Sengoku dai missionari e dai gesuiti portoghesi), inoltre c'era bisogno di un'approvazione per entrare od uscire dal paese, e la pena per chi veniva sorpreso dalle autorità a farlo senza autorizzazione era la pena capitale. Pochi giapponesi ebbero la possibilità di uscire dal paese e viceversa pochi stranieri ebbero la possibilità di entrare nel paese. Inoltre le leggi in vigore in questo periodo permettevano il commercio internazionale solo con i cinesi e gli olandesi e l'unico porto permesso per il commercio era Nagasaki, mentre gli ainu ed i coreani avevano la possibilità di commerciare col Giappone tramite i feudi (藩, Han) di Oshima o di Tsushima.

Nonostante lo Shogunato Tokugawa sia considerato l'ultimo governo feudale del Giappone, Nel paese del Sol Levante iniziò a svilupparsi la borghesia locale, detta chōnin (町人, lett. cittadino), che si sviluppò in maniera analoga alla borghesia europea. La classe borghese dei chonin introdusse molti aspetti culturali che sono alla base della moderna arte culturale giapponese come l'ukiyo, l'ikebana, l'haiku, ecc..., che a seguito dell'apertura del Giappone al resto del mondo ha saputo influenzare anche l'arte contemporanea europea (tipo nell'impressionismo).

In questo periodo storico le navi occidentali venivano chiamate navi nere (黒船, Kuro fune), in riferimento al colore delle navi ed al fumo rilasciato da esse. Nel 1853 quattro navi militari statunitensi guidate dall'Ammiraglio Matthew Calbraith Perry sbarcarono nella Baia di Tokyo ed imposero ai nipponici gli accordi commerciali con gli Stati Uniti. Questa occasione causò una crisi interna nel Paese del Sol Levante che terminò con la caduta dello Shogunato Tokugawa ed il ripristino del potere imperiale e con l'inizio della Restaurazione Meiji.

Età contemporanea

L'età contemporanea del Giappone ha inizio con il termine del Periodo Edo e con esso il Giappone Feudale ed inizia con il Rinnovamento Meiji (o Restaurazione Meiji), così chiamato in onore dell'allora Imperatore Meiji. Questo periodo fu caratterizzato dal passaggio del Giappone da stato feudale a capitalistico e successivamente potenza imperialista, mediante industrializzazione, occidentalizzazione e introduzione di riforme liberali.

Dall'Occidente arrivarono anche gli ideali socialisti ed anarchici che tuttavia venivano banditi e repressi dalla classe dirigente capitalistica[10][11].

Restaurazione Meiji

L'Imperatore Meiji lascia Kyoto per trasferirsi a Tokyo, 1868.

Nel 1853 l'Ammiraglio Matthew Perry sbarcò nella Baia di Tokyo con quattro navi della US Navy. In rappresentanza degli Stati Uniti d'America e delle manie imperialistiche statunitensi, Perry minacciò il Giappone di mostrare prove di forza contro di essi se questi ultimi non avessero firmato un trattato commerciale con il Giappone. I Giapponesi non avevano armi avanzate a differenza degli statunitensi e si ritrovarono costretti ad accettare le condizioni ineguali del trattato proposto dagli Stati Uniti, che aumentò le importazioni dall'estero e limitò le esportazioni giapponesi.

Tra il 1867 e il 1869, un'alleanza di signori rovesciarono il potere del Clan Tokugawa e pose al potere l'imperatore Meiji, abolendo lo shogunato. Fu inoltre il primo paese asiatico ad abolire il feudalesimo e ad introdurre il capitalismo. Con l'impiego di pesanti tasse e coscrizione obbligatoria, industrializzarono il Giappone grazie a consulenti stranieri e ne riformarono l'esercito e la marina, ispirandosi alle forze britanniche e tedesche. Contadini ed ex samurai si ribellarono frequentemente e il Giappone diede inizio a iniziative imperialistiche di espansione estera[9]. Nel 1872 venne decretato il servizio militare universale e qualche anno dopo, nel 1877, un decreto abolì la classe dei samurai, non senza un tragico scontro tra soldati e samurai a Satsuma[12].

Il Giappone, governato dall'Imperatore Meiji, introdusse una nuova burocrazia centralizzata e adottò la sua prima Costituzione liberale nel 1889, che rimase in vigore fino al 1947[13]. La Costituzione Meiji prevedeva una divisione limitata dei tre poteri che dotava il paese di un Parlamento bicamerale, di una Magistratura e di un Governo, tuttavia il potere rimaneva concentrato nelle mani dell'Imperatore che aveva il diritto di comandare l'esercito e la marina, di nominare i deputati della Camera dei Pari, ed aveva inoltre il diritto di veto. La divisione totale dei tre poteri fu ottenuta solo dopo la seconda guerra mondiale.

Fu inoltre redatto un nuovo codice penale modellato su quello francese e, nel 1871 e fu istituito un Ministero dell'Istruzione per sviluppare un sistema educativo basato su quello degli Stati Uniti, che avrebbe promosso un'ideologia nazionalista e l'esaltazione dell'imperatore attraverso lo sviluppo dello shintoismo.

Il Periodo Meiji termina ufficialmente nel 1912 con la morte dell'omonimo Imperatore. gli succede l'Imperatore Taisho.

Imperialismo

I cinesi si arrendono ai giapponesi presso Pyongyang, 1894.

Il Giappone, desideroso di competere con le potenze imperialiste occidentali, iniziò la sua fase imperialistica che dura tutt'ora, adottando politiche estere espansionistiche contro alcuni paesi vicini che mantennero ancora uno stile feudale.

Nel 1879, il Giappone si era impossessato delle Isole Ryukyu, un protettorato giapponese dal 1609, e le aveva designate come prefettura dell'isola di Okinawa. La lotta per il controllo della Corea fu il passo successivo dell'espansione giapponese. I conflitti con la Cina in Corea culminarono nella Guerra sino-giapponese (1894-1895), in cui le forze giapponesi modernizzate sconfissero rapidamente quelle cinesi. In base ai termini del trattato di Shimonoseki dell'aprile 1895, la Cina cedette Taiwan e le Isole Penghu al Giappone, insieme a un cospicuo indennizzo monetario. Il trattato assegnò la penisola di Liaodong, nel Dongbei Pingyuan meridionale (Manciuria) al Giappone, che istituì la Concessione del Kwantung. Ma l'intervento di Russia, Francia e Germania costrinse il Giappone ad accettare un'ulteriore indennità[12].

Il Giappone, dopo aver vinto la Guerra Russo-Giapponese del 1904-1905, si estese ulteriormente e poté rafforzare la sua presenza in Corea, costringendo l'Imperatore Coreano Gojong a firmare dei trattati ineguali col Giappone nel 1905 e nel 1907, mentre nel 1910 fu costretto a firmare l'annessione al Giapppone della Corea[14][15]. L'espansionismo giapponese tuttavia era solo agli inizi e raggiungerà la sua massima espansione durante la Seconda Guerra Mondiale, ma con la sconfitta della guerra il Giappone perderà tutte le colonie, mantenendo tuttavia una politica imperialista subordinata a quella statunitense.

Questa fase storica del Giappone non è esente da crimini contro l'umanità perpretati dal Giappone, come il Massacro di Nanchino o gli esperimenti dell'Unità 731. Alcuni crimini commessi dall'Impero Giapponese sono tutt'oggi negati ufficialmente dal paese del Sol Levante, causando difficoltà diplomatiche e rivalità con i paesi vicini, prima fra tutte la Cina.

Guerra Russo-Giapponese

Stampa xilografica di propaganda giapponese che raffigura lo Zar Nicola II di Russia.

A seguito della Guerra sino-giapponese, l'imperialismo nipponico ha iniziato a minacciare gli interessi imperialisti russi nell'Estremo Oriente, in particolar modo in Manciuria ed in Corea. Ciò causò un'accesa rivalità tra la Russia ed il Giappone, che degenerò nella Guerra Russo-Giapponese del 1904-1905. La guerra fu dichiarata dai giapponesi ed in patria fu ampiamente supportata dalle istituzioni e dalla borghesia locale, poiché lo scontro bellico con la Russia rappresentava una scelta di orgoglio nazionale e di risveglio asiatico.

La Guerra fu vinta dai giapponesi e fu la prima volta in cui una potenza asiatica sconfisse una potenza europea, sebbene la Russia dell'epoca fosse ancora un paese prevalentemente feudale e con poche riforme capitaliste[16]. La vittoria fu celebrata come un riscatto storico contro l'imperialismo occidentale e la figura dell'Imperatore ne uscì rafforzata come simbolo di unità nazionale. L'imperialismo giapponese sfruttò il successo della Guerra Russo-Giapponese per giustificare le sue guerre imperialistiche successive come l'annessione della Penisola Coreana (1910) e di ulteriori aree della Cina, seguendo la retorica della "missione civilizzatrice" in Asia. Il trattato di pace fu firmato il 5 settembre a Portsmouth, nel New Hampshire (Stati Uniti d'America) ed il trattato sigla la cessione al Giappone di Port Arthur (oggi Lüshunkou), la metà sud di Sachalin e il protettorato sulla Corea e sulla Manciuria meridionale.

Il sentimento popolare tuttavia fu un misto di entusiasmo e sofferenza: Inizialmente i giapponesi erano a favore della guerra e avvenivano regolarmente manifestazioni patriottiche e donazioni volontarie, inoltre molti giovani si arruolarono in massa per combattere la Russia. Tuttavia, nel corso della guerra il Giappone subì molte perdite ed i costi della guerra cadde tutto sulla popolazione e sui lavoratori. La propaganda di giapponese di guerra aveva inoltre ingrandito eccessivamente i successi bellici del paese, scatenando diverse proteste popolari come la Rivolta di Hibiya del 1905, in cui i manifestanti criticarono aspramente le condizioni del Trattato di Portsmouth e fu visto come una vittoria mutilata[17].

La Guerra Russo-Giapponese fu nel frattempo aspramente criticata da intellettuali anarchici e socialisti come Kōtoku Shūsui e Sakai Toshihiko, i quali pubblicarono clandestinamente sul giornale Heimin Shinbun (“Il Giornale del Popolo”) articoli in cui veniva definita la guerra uno strumento dell'imperialismo borghese e militare ed una falsa vittoria, dove il popolo combatteva e moriva per arricchire l’élite. Inoltre nacquero dei movimenti pacifisti clandestini, che vennero repressi dal regime nazionalista giapponese.

L'imperialismo giapponese, nonostante l'alleanza con la Russia Zarista nella Prima Guerra Mondiale, continuò successivamente ad adottare ostilità nei confronti dei russi/sovietici durante la Guerra Civile Russa, le Guerre di confine sovietico-giapponesi e la Seconda Guerra Mondiale, ma in questi casi il Giappone ne uscì sconfitto. Ancora oggi esistono dispute territoriali tra russi e giapponesi come nel caso delle Isole Curili meridionali.

Prima Guerra Mondiale e dopoguerra

L'ambasciata giapponese a Tokyo espone le bandiere di Germania, Italia e Giappone. Foto d'archivio tedesco, settembre 1940.
Carri armati giapponesi impiegati contro l'Unione Sovietica negli scontri di confine.

Nel 1912 termina il Periodo Meiji ed inizia il Periodo Taisho, che durerà fino al 1926 con la morte dell'Imperatore Taisho.

Durante la Prima Guerra Mondiale (1914-1919) il Giappone dichiara guerra all'Impero Tedesco e si allea con la Triplice Intesa. Il Giappone non entrò direttamente in Guerra in Europa, ma intraprese una guerra parallela nel Pacifico contro le colonie tedesche in Oceania (Nuova Guinea Tedesca) e Cina (Shandong). Al termine della Guerra il Giappone aderisce alla Pace di Versailles e gli fu affidata l'amministrazione dello Shandong, mentre le isole della Nuova Guinea Tedesca furono spartite tra Giappone, Regno Unito e Australia tramite amministrazioni fiduciarie della Società delle Nazioni. Il Giappone creò così il Mandato del Pacifico Meridionale.

In seguito alla Rivoluzione d'Ottobre, il Giappone decide inoltre di invadere la Russia e di occupare alcuni territori dell'Estremo Oriente Russo, subendo tuttavia pesanti sconfitte contro i Partigiani russi filo-Bolscevichi. Il Giappone decide infine di ritirarsi dalla Russia sovietica nel 1922 su pressioni diplomatiche da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito.

Nel 1923 avvenne un tragico episodio di squadrismo e di omicidio di massa noto alla storia come Massacro del Kantō, che fu causato sia dall'esercito imperiale giapponese che da gruppi civili armati causò oltre 5000 vittime nell'omonima regione del Giappone, le cui principali vittime furono coreani, cinesi, ryukyuani e socialisti. Ancora oggi in Giappone questo episodio di violenza viene negato da diverse persone.

Nel 1924 fu eletto primo minstro Takaaki Katō, che introdusse il suffragio universale per tutti gli uomini aventi almeno 25 anni di età ma al contempo adottò nuove misure di persecuzione nei confronti dei coreani e dei cinesi residenti in Giappone, degli anarchici, dei socialisti e dei comunisti, accusati ingiustamente di possibili tumulti contro il regime nazionalista nipponico.

Nel 1926 Showa (meglio noto come Hirohito) fu proclamato imperatore del Giappone in seguito alla morte del padre, L'Imperatore Taisho. ha così inizio il Primo Periodo Showa che termina nel 1945 con la sconfitta Giapponese nella Seconda Guerra Mondiale[18]. Il Primo Periodo Showa fu caratterizzato dalla proliferazione di ideologie ultranazionaliste e borghesi che spinsero il Giappone ad attuare una politica estera ancor più aggressiva ed imperialista rispetto a quella attuata finora, assieme a politiche di segregazione razziali volte a legittimare una presunta superiorità del Popolo Yamato, ossia dell'etnia nipponica. Il motivo dell'attuazione di tali politiche ultranazionaliste ed espansionistiche fu anche una risposta alla crisi economica che colpiva l'Impero del Sol Levante, dovuta al grande terremoto del Kantō del 1923, alla crisi finanziaria del 1927 ed alla Grande Depressione del 1929, che colpì anche il Giappone.

E' più precisamente in questo periodo che si verificarono i peggiori crimini contro l'umanità commessi dal Giappone come gli esperimenti della già citata Unità 731, il Massacro di Nanchino e le Donne di Conforto.

Nel 1931 il Giappone provoca un false flag in Manciuria noto come Incidente di Mukden, con il quale i giapponesi legittimarono l'invasione della Manciuria. La spedizione militare nipponica in Manciuria termina nel 1932 ed Il Giappone vi istituì il governo fantoccio del Manchukuo. Il 29 Gennaio 1932 i giapponesi invadono la città di Shanghai a seguito di un massacro di monaci giapponesi avvenuto poche settimane prima.

Le aggressioni militari nipponiche alla Cina hanno comportato alla sospensione del Giappone dalla Società delle Nazioni nel 1932. Il Giappone ne uscì definitivamente nel 1933 e nel 1934 si ritira pure dal trattato navale di Washington. Nel 1936 il Giappone si allea con il Terzo Reich di Adolf Hitler. Alcuni storici definiscono le idee politiche adottate in Giappone durante il Primo Periodo Showa come "fascismo giapponese", tuttavia il termine è ritenuto inesatto da alcuni storici poiché il Giappone non fu retto da un'ideologia politica precisa a differenza dell'Italia fascista e della Germania Nazista, anche se tutti e tre i regimi furono caratterizzati dall'ultranazionalismo e dall'anticomunismo. Il Giappone infatti era inoltre coinvolto nelle guerre di confine contro l'Unione Sovietica.

Nel 1937 scoppia la Seconda Guerra Sino-Giapponese. Il Giappone attacca una Cina divisa tra comunisti e nazionalisti nel contesto della Guerra Civile Cinese, tuttavia l'invasione nipponica porta alla proclamazione del Secondo Fronte Unito tra i comunisti di Mao Zedong ed i nazionalisti cinesi di Chiang Kai Shek nella lotta contro l'invasore giapponese. Tuttavia l'esercito giapponese fu più preparato di quello cinese e riuscì ad occupare ed annettere le coste cinesi orientali, che furono trasformate in stati fantoccio giapponesi. La Seconda Guerra Sino-Giapponese durerà anche per tutto il periodo della Seconda Guerra Mondiale.

Seconda Guerra Mondiale

L'isola di Midway nel 1941.

Gli storici occidentali riportano l'inizio della Seconda Guerra Mondiale al Primo settembre del 1939, con l'invasione tedesca della Polonia. Tuttavia in Cina si indica l'Incidente di Mukden come data di partenza della Seconda Guerra Mondiale, mentre molti paesi asiatici ritengono il 7 luglio 1937 come data di inizio della Seconda Guerra Mondiale[19]. Il Giappone, contrariamente ai cinesi ed agli occidentali, ritiene l'8 dicembre 1941 come data di inizio della Seconda Guerra Mondiale in quanto fu la data che segna l'ingresso in guerra del Giappone contro le potenze occidentali, prima fra tutte gli Stati Uniti.

Il Giappone, alleato dell'Italia fascista e della Germania nazista, ufficializzò l'alleanza con le potenze nazifasciste europee con la firma del Patto Tripartito nel 1940. Successivamente il Giappone attacca le colonie francesi, britanniche ed olandesi in Indocina, Malesia ed Indonesia. In seguito a questi attacchi, il Giappone subì un embargo imposto dagli Stati Uniti d'America.

L'Impero Giapponese non combatté mai in Europa, ma fu attore principale della Guerra del Pacifico (1941-1945), il fronte che vide i giapponesi coinvolti principalmente contro la Cina (Seconda Guerra Sino-Giapponese) e contro gli Stati Uniti che entrano in guerra a causa dell'Attacco di Pearl Harbor, avvenuto appunto il 7 dicembre 1941. L'Attacco di Pearl Harbor viene tradizionalmente visto come un attacco giapponese ai danni della flotta degli Stati Uniti situata a Pearl Harbor, Hawaii, tuttavia esistono fonti alternative che riportano che il Giappone fu provocato e/o che l'Attacco fu in verità un false flag[20]. A prescindere da quale sia la reale versione dei fatti, si tratta comunque di una guerra tra potenze imperialiste che hanno commesso gravi atrocità durante la guerra.

Nell'inverno del 1941-1942 il Giappone riesce ad espandere il suo impero marittimo occupando alcuni paesi dell'Indocina come Filippine, Singapore, Birmania ed Indonesia, quest'ultima annessa quasi pacificamente a causa dell'annessione olandese alla Germania nazista nel quadro bellico europeo. I territori occupati furono presentati dall'imperialismo giapponese come delle liberazioni dal dominio coloniale occidentale, ma in realtà ci fu un cambio di padrone. Il Giappone, assieme agli stati fantoccio che creò con il suo espansionismo terretoriale, istituì la Sfera di Co-Prosperità Asiatica.

Il 4 giugno 1942 inizia la Battaglia delle Midway, una delle battaglie aeree e navali più iconiche della Seconda Guerra Mondiale. Prima dello scontro la battaglia veniva vista come il colpo di grazia agli americani, tuttavia l'inaspettata vittoria decisiva degli Stati Uniti segnò la fine dell'avanzata nipponica e l'inizio del contrattacco americano. Gli Stati Unti ottennero numerose vittorie militari grazie alla tecnica del Leapfrogging strategy (traducibile come Salto delle isole).

Nonostante le vittorie militari americane, la situazione militare in Cina rimase uno stallo a causa dell'incapacità delle truppe cinesi di liberare le coste e dell'incapacità giapponese di occupare ulteriori territori in Cina, fino a quando il Giappone non proclama l'Operazione Ichi-Go (1944), che permise ai giapponesi un'ulteriore avanzata territoriale in territorio cinese e creò pure un collegamento terrestre con i territori del sud-est asiatico.

Nella seconda metà del 1944, Gli Stati Uniti riescono a portare a segno dei bombardamenti aerei in giappone. Gli attacchi militari al Giappone si fecero più frequenti nel 1945 e nel giugno 1945 gli Stati Uniti conquistarono l'arcipelago giapponese delle Ryukyu, costringendo i giapponesi allo scontro diretto contro gli Stati Uniti, ritirandosi dai territori occupati. Ciò portò ad una vanificazione delle conquiste giapponesi in Cina, che riuscì a liberare il territorio evacuato dai giapponesi. Con la sconfitta del Nazifascismo in Europa, anche i sovietici riaprirono le ostilità in Giappone, liberando la Manciuria e supportando direttamente i gruppi partigiani in Corea guidati dal Kim Il Sung. Nell'agosto 1945 si verificò nel Vietnam settentrionale una rivoluzione, terminata con la vittoria dei partigiani comunisti del Viet Minh, guidati da Hồ Chí Minh.

Il Giappone, nonostante le pesanti sconfitte non si arrese neanche agli attacchi nucleari di Hiroshima e Nagasaki, avvenuti rispettivamente il 6 agosto ed il 9 agosto del 1945. I bombardamenti atomici fu un crimine contro l'umanità perpretato dall'esercito statunitense con l'obiettivo di dimostrare la vera potenza bellica americana ai sovietici, futuri avversari degli Stati Uniti nel contesto della Guerra Fredda. Il 30 Agosto 1945 gli Stati Uniti sbarcarono a Tokyo ed il 2 settembre 1945 l'Imperatore Hirohito firma la resa del Giappone a bordo della USS Missouri. Termina così l'impero giapponese ed inizia una fase di occupazioni militari del territorio giapponese, che portò alla riassegnazione di diversi territori alla Cina, all'Unione Sovietica ed agli Stati Uniti, nonché al ripristino delle colonie britanniche, francesi e olandesi nel sud-est asiatico.

Crimini di guerra

Il complesso dell'Unità militare 731 del Kwantung.

Come già accennato in alcuni paragrafi precedenti, il Giappone commise atrocità e gravi crimini contro l'umanità durante il suo periodo imperiale, ma subì a sua volta anche altre violazioni di crimini umani da parte delle truppe statunitensi.

Nella Cina nord-orientale, l'esercito giapponese istituì l'Unità Biochimica 731 per condurre esperimenti batteriologici e con gas velenosi sui cinesi, tra cui l'esposizione di persone vive a -20 gradi Celsius all'aperto per diverse ore prima di versare loro addosso acqua bollente. L'unità liberò anche topi infetti dalla peste nei villaggi per studiare la diffusione della malattia. Sono state registrate più di 3.000 vittime di esperimenti su esseri viventi condotti solo dall'unità[6].

Nel dicembre 1937, l'esercito giapponese compie un massacro dopo aver conquistato la capitale cinese Nanchino. Il bilancio delle vittime supera le 300.000 unità ed in Cina viene proclamato lutto nazionale il 13 dicembre, come Giornata Nazionale del Sacrificio Pubblico. I giornali giapponesi riportarono apertamente una gara di uccisioni tra due soldati giapponesi (Toshiaki Mukai e Takeshi Noda), in cui vinse il primo che uccise 100 cinesi. Contemporaneamente, il Giappone rubò antichi documenti e manufatti cinesi da Nanchino e li inviò in Giappone. John H. D. Rabe, membro del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori a Nanchino, fece affidamento sul suo status per proteggere, insieme ad altri stranieri, 250.000 cinesi dall'assassinio giapponese. I suoi diari rivelano le atrocità commesse dai giapponesi[6].

Il Giappone si arrese il 9 agosto 1945. Questa decisione è spesso attribuita ai bombardamenti statunitensi su Hiroshima e Nagasaki, ma fu anche influenzata dalla ripresa delle ostilità sovietiche che hanno visto la liberazione dell'isola di Sachalin meridionale ed i preparativi per l'invasione dell'Hokkaidō[21].

Dopoguerra e attualità

Douglas MacArthur a Manila.
Tokyo negli anni '70.

Il Giappone, sconfitto, diventa un governo d'occupazione militare governato dal Generale Douglas MacArthur fino al 1951, sostituito dal Generale Matthew Ridgway nel governo di occupazione giapponese, che fu ufficialmente soppresso nel 1952 in seguito alla firma del Trattato di pace di San Francisco, avvenuto nel 1951. Nonostante l'occupazione alleata sia stata sciolta nel 1952, il Giappone è ancora formalmente uno stato fantoccio degli Stati Uniti, con la presenza di oltre 120 installazioni militari statunitensi sul suo territorio.

Dopo la guerra, gli imperialisti statunitensi trasformarono il Giappone in uno stato fantoccio ed esentarono i criminali di guerra dell'Unità 731 dalle punizioni per ottenere i dati sperimentali dell'Unità 731. Insediarono Nobusuke Kishi, un criminale di guerra che aveva supervisionato l'occupazione della Manciuria, come nuovo primo ministro del Giappone[22]. La CIA interferì in almeno cinque elezioni giapponesi tra il 1946 e il 2000[23].

Ancora oggi, la destra giapponese si rifiuta di riconoscere le atrocità commesse dal Giappone in Cina e i libri di storia non menzionano il massacro di Nanchino. Il santuario Yasukuni in Giappone è dedicato principalmente ai criminali di guerra della Seconda Guerra Mondiale e l'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe lo ha visitato ripetutamente, provocando indignazione nazionale in Cina e Corea. Abe ha anche approvato la legge sulla cospirazione per criminalizzare le azioni contro le basi militari statunitensi[24].

Il Giappone, sotto occupazione alleata dovette cedere alla Cina l'Isola di Taiwan e le Isole Spratly, mentre la Prefettura di Karakuto (Sachalin Meridionale) e le Isole Curili, ottenute con la vittoria della Guerra Russo-Giapponese, furono restituite all'Unione Sovietica. La Concessione del Kwantung fu ceduta all'Unione Sovietica che restituì successivamente alla Cina in seguito al Trattato sino-sovietico del 1950. Mentre la Penisola Coreana fu separata in due parti dal 38° parallelo, e fu ceduto il nord ai sovietici che vi istituirono un'amministrazione civile e riconobbe i comitati popolari precursori dell'attuale Repubblica Popolare Democratica di Corea, mentre al sud del 38° parallelo fu istituita un'occupazione militare americana che poi si trasformò nella Repubblica di Corea. Quel che rimase del Giappone fu occupato militarmente dagli Stati Uniti che nel 1947 convertirono il Mandato del Pacifico meridionale e lo resero un territorio fiduciario delle Nazioni Unite.

Nel frattempo il Giappone adotta nel 1947 una nuova Costituzione liberale che separa i tre poteri, inoltre il nuovo Giappone post-guerra ha iniziato ad adottare politiche pacifiste almeno di facciata, come la soppressione dell'esercito in favore di una forza armata di autodifesa. Malgrado ciò, i giapponesi hanno istituzionalizzato il negazionismo di alcuni crimini contro l'umanità da loro commessi durante il periodo imperiale ed hanno inoltre aderito all'alleanza militare con gli Stati Uniti, mantenendo tutt'oggi ostilità nei confronti di alcuni paesi asiatici come la Repubblica Popolare Cinese, la Corea Popolare ed il Vietnam.

Il Giappone, devastato in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, fu ricostruito rapidamente grazie a riforme economiche adottate localmente ma anche grazie a massicci aiuti economici da parte degli Stati Uniti con l'obiettivo di rendere il Giappone il principale bastione dell'anticomunismo in Asia. Con la Guerra di Corea furono acquistati enormi quantità di forniture dal Giappone da parte delle Nazioni Unite, che permisero nel paese estremorientale un boom economico. Pur essendo un paese capitalista, il Giappone gestì bene la sua economia ed effettuò dei giusti investimenti in infrastrutture, acciaio, tecnologia e trasporti, rendendo il paese la terza superpotenza economica mondiale negli anni '70.

Il Giappone, come superpotenza economica, viene superato nel 2010 dalla Cina non solo grazie all'enorme boom economico cinese avvenuto con le riforme di mercato denghiste, ma anche a causa della stagnazione dell'economia giapponese dovuta all'invecchiamento della popolazione ed alle rigidità burocratiche e sociali. Ciononostante il Giappone rimane tutt'oggi un importante superpotenza mondiale in tecnologia e industria, inoltre gode di uno dei PIL pro capite più alti al mondo.

Nel 1989 muore l'imperatore Hirohito, siglando così il termine del Secondo Periodo Showa[18]. Gli succede l'imperatore Akihito, che tuttavia abdica nel 2019 diventando così Imperatore Emerito. Dal 2019 l'imperatore del Giappone è Naruhito.

Geografia

Tokyo di notte.

Il Giappone è un arcipelago situato sull'Oceano Pacifico settentrionale, rientrando nel continente Asiatico. L'arcipelago principale è formato da quattro isole principali: Hokkaidō, Honshū, Shikoku e Kyūshū, che formano una guisa di mezzaluna da nord-est a sud-ovest. L'arcipelago conta anche molte altre isole minori.

Fa parte dello Stato del Giappone anche l'arcipelago delle Ryūkyū, situate a sud di Kyūshū, la cui isola maggiore è quella di Okinawa.

Secondo un conteggio ufficiale effettuato nel 2023 dall'Autorità di informazione geospaziale del Giappone (国土地理院), il Giappone controlla in totale 14.125 isole. In questo conteggio sono state incluse le isole più remote del paese, incluse le isole disabitate, ma non sono state conteggiate le isole rivendicate ma controllate da altri stati come le Isole Dokdo (amministrate dalla Corea Liberale) e le Isole Curili meridionali (amministrate dalla Federazione Russa). Mentre le Isole Diaoyu, rivendicate dalla Cina ma attualmente amministrate dal Giappone, rientrano nel conteggio[25][26].

La capitale è Tokyo, che è l'unica città del Giappone ad avere lo status di Metropoli secondo l'ordinamento giuridico giapponese. Conta oltre 14 milioni di abitanti. Attorno a Tokyo però si sviluppa una grande area metropolitana in cui la popolazione raggiunge oltre i 35 milioni di abitanti, circa il 28% della popolazione totale del paese. La seconda città più grande del paese è Yokohama con 3,6 milioni di abitanti, seguita da Osaka con 2,75. La città di Osaka forma assieme alle città di Kobe e Kyoto (tutte e tre situate nella regione del Kansai) una grande area metropolitana denominata Keihanshin, che ha raggiunto i 18 milioni di abitanti secondo un censimento del 2000[27].

Geografia fisica

Il monte Fuji.

sull'isola di Honshū, la più grande del paese, è presente una catena montuosa chiamata Alpi giapponesi, con picchi che possono raggiungere i 3000 metri d'altezza. Il monte Kita, il più alto della catena montuosa, raggiunge i 3193 metri.

la montagna più alta del paese è il Monte Fuji, un vulcano di 3776 metri ritenuto ancora attivo sebbene la sua ultima eruzione risalga al XVIII secolo. Il Monte Fuji è anche un importante simbolo culturale e sacro per la cultura giapponese locale.

Sono presenti pianure costiere che generalmente sono separate dalle catene montuose da diverse colline.

Al 2015 il 67,2% del territorio (254000 km²) era collinare e/o boschivo, soltanto il 19,3% della superficie nazionale risultava essere antropizzato e poco meno dell'11% era dedicato a un'intensiva agricoltura[28].

Clima

Il territorio controllato dal Giappone è molto vasto e l'estensione del paese si sviluppa principalmente in latitudine, di conseguenza il clima cambia notevolmente di in base alla regione: l'Hokkaidō e le isole Ryūkyū rappresentano due estremità del Giappone non solo da un punto di vista geografico ma anche dal contesto climatico.

Generalmente l'arcipelago del Giappone presenta un clima temperato umido nell'arcipelago principale, con inverni freschi ed estati calde. La presenza di catene montuose sulle isole principali crea la presenza di microclimi in cui gli inverni possono essere più rigidi in inverno.

In Hokkaidō il clima è classificato come continentale freddo, ed è composto da inverni rigidi ed estati fresche. Mentre le Isole Ryūkyū presentano un clima tropicale caratterizzato da inverni miti o caldi e da estati molto calde.

Il clima del Giappone è caratterizzato anche da una corrente oceanica calda proveniente dall'oceano pacifico, chiamata Kuroshio. Essa lambisce l'isola di Kyūshū ed influenza la temperatura costiera delle isole Giapponesi. Esiste anche una corrente oceanica fredda che funge da contraltare, chiamata Oyashio, che proviene dal Mare di Ochotsk e lambisce l'Hokkaidō ed diminuisce la temperatura costiera delle altre isole giapponesi. Le due correnti marine si possono incontrare formando dei vortici marini, fenomeno fisico comune nei mari giapponesi.

Suddivisioni amministrative

Il Giappone è storicamente suddiviso in otto regioni geografiche, che tuttavia non sono una suddivisione amministrativa ufficiale. L'isola di Honshū, la più grande del Giappone, è costituita da cinque regioni: Tōhoku, Kantō, Chūbu, Kansai e Chūgoku, mentre le restanti tre regioni, Hokkaidō, Shikoku e Kyūshū, sono costituiti dall'isola di riferimento. La regione di Kyūshū comprende, oltre all'isola omonima, anche l'arcipelago delle Ryūkyū, compresa Okinawa.

Le Regioni del Giappone attualmente non sono una suddivisione amministrativa ufficiale, però la suddivisione del Giappone in otto regioni viene ampliamente utilizzata come riferimento, con compagnie locali che prendono il nome dalle regioni in questione.

La suddivisione di primo grado del Giappone sono le Prefetture e sono 47. In realtà le Prefetture del Giappone sono 46, poiché la Prefettura di Tokyo è stata abolita nel 1943 e sostituita da un'altro ente denominato Metropoli di Tokyo. Essendo le funzioni di quest'ultima equiparabili a quelle delle Prefetture (analogamente alle Città Metropolitane con le Province in Italia), la Metropoli di Tokyo viene inclusa nella lista delle Prefetture.

La suddivisione di secondo grado del Giappone sono i Distretti. Questi ultimi sono a loro volta suddivisi dalle Municipalità (detti anche Comuni), che sono suddivisioni le suddivisioni di terzo grado del paese.

Politica

Il G8 del 2008 si è tenuto in Hokkaido.

Il sistema politico giapponese è decretato dalla Costituzione del 1947, che sostituisce la vecchia Costituzione Meiji. Il Giappone è una monarchia parlamentare ed il capo di stato è l'Imperatore, che rappresenta lo stato e l'unità del popolo ma non ha poteri politici reali e svolge funzioni cerimoniali come la nomina del primo ministro che viene tuttavia scelto dal parlamento. Il parlamento del Giappone è chiamato Dieta Nazionale ed è un parlamento bicamerale, composto dalla Camera dei Rappresentanti e dalla Camera dei Consiglieri. Il potere legislativo è nella mani del parlamento e viene eletto dal popolo attraverso elezioni (ogni sei anni per la Camera dei Consiglieri ed ogni quattro anni per la Camera dei Rappresentanti).

Il Governo detiene il potere esecutivo: Il Primo Ministro viene scelto dalla Dieta Nazionale e viene formalmente nominato dall'Imperatore. Il Primo Ministro nomina gli altri ministri che compongono il governo, la cui maggior parte di questi deve avere un seggio in parlamento. La Corte Suprema è l'organo giudiziario più alto del paese ed i giudici che la compongono sono nominati dal governo ma devono essere confermati tramite un referendum popolare.

L'Articolo 9 della Costituzione dichiara che il Giappone rinuncia alla guerra come diritto sovrano della nazione e vieta la possibilità di mantenere forze armate "da guerra", Ciò rende il Giappone un paese formalmente senza un esercito, sebbene in realtà il Giappone possiede delle Forze di autodifesa (Jieitai) che vengono interpretate come difensive e costituzionali. Ciononostante le forze di autodifesa giapponesi sono considerate il quinto esercito più potente al mondo secondo una classifica del 2021[29].

Il Giappone è un membro dell'Organizzazione delle Nazioni Unite dal 1956. E' anche un membro del G8, dell'Asia-Pacific Economic Cooperation e dell'ASEAN Plus Three con ruolo di coordinatore nell'area di libero scambio dell'ASEAN, partecipando inoltre al Vertice dell'Asia orientale. Nel marzo 2007 ha siglato un patto di sicurezza con l'Australia[30], e nell'ottobre 2008 ne ha siglato un altro con l'India[31]. Australia, India, Giappone e Stati Uniti, dal 2017, aderiscono al Dialogo Quadrilaterale di Sicurezza, una cooperazione strategica creata in funzione anticinese.

Non fa formalmente parte di alleanze militari come la NATO, ma ha accordi politici e militari con gli Stati Uniti che lo rendono di fatto uno dei principali alleati militari degli USA nella regione estremorientale, rendendo tesi e difficili le relazioni con i paesi vicini come la Repubblica Popolare Cinese, la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Democratica di Corea, ecc.... Le relazioni diplomatiche con questi paesi asiatici è generalmente molto tesa anche a causa del negazionismo dei crimini di guerra giapponesi da parte di chi tutt'oggi governa il paese.

Economia

Sala principale della Borsa di Tokyo.

Il PIL nominale del Giappone è di 5.594.452 milioni di dollari secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale risalenti al 2025, e classifica il paese come la quarta potenza economica al mondo, dietro agli Stati Uniti, alla Cina ed alla Germania[2]. Il PIL Pro Capite, secondo dati FMI del 2018, è di 39.305$. Il coefficiente di Gini, secondo l'OECD è di 0,338 (2021)[32]. La crescita economica del Giappone è stabile ma è tuttavia lenta negli ultimi decenni a causa di problematiche come invecchiamento della popolazione, calo demografico e stagnazione salariale, che ha permesso alla Cina ed alla Germania di superare il PIL nominale del Giappone.

Il punto di forza del Giappone è il settore secondario, grazie alla sua produzione tecnologica avanzata ed alla sua presenza nel mercato dei semiconduttori, della robotica, dell'elettronica e delle automobili, grazie a multinazionali che operano in questi settori come Toyota, Sony, Yamaha, Panasonic, Honda, Nissan, Canon, Hitachi, ecc.... L'economia giapponese è forte anche nel settore dei materiali avanzati (acciai speciali, chimica, fibre).

Il Giappone dispone anche di un settore terziario ben sviluppato, grazie a finanza, trasporti, assicurazioni e telecomunicazioni, rendendo Tokyo uno dei principali centri finanziari mondiali. Il Giappone dispone di una grande industria culturale caratterizzata da fumetti, animazione, videogiochi, musica pop, ecc.... Il settore primario non supera l'1% del PIL giapponese, ma è estremamente tutelato e protettivo verso i propri agricoltori (es. barriere tariffarie). I principali prodotti agricoli giapponesi sono riso, tè, ortaggi e pesca. La frutta è molto costosa e cara in Giappone.

Il Giappone ha un'economia fortemente orientata all'export: i prodotti maggiormente esportati sono auto, componenti elettronici, macchinari, semiconduttori e robot industriali, mentre quelli che vengono importati sono principalmente energia (petrolio, gas), materie prime e beni alimentari. I principali partner economici del Giappone sono la Cina, gli Stati Uniti, la Corea Liberale, i paesi dell'ASEAN e dell'Unione Europea.

Cultura

PER APPROFONDIRE MEGLIO: Cultura del Giappone

Il Giappone ha una cultura plurimillenaria che trae le sue origini dal Paleolitico e si diversifica nelle attività artistiche e religiose varie. Molti elementi culturali sono condivisi con la cultura cinese, coreana e di altri stati estremorientali poiché storicamente i popoli estremorientali si sono influenzati a vicenda grazie ad innumerevoli scambi culturali tra i tre paesi, incluse anche guerre ed occupazioni militari. La cultura giapponese mantiene alcune caratteristiche uniche grazie a periodi politici di isolamento dal resto del mondo come nel caso dello Shogunato Tokugawa, che hanno costituito nuove correnti artistiche nel paese. L'industrializzazione del paese avviato dal Periodo Meiji e l'apertura del paese alle novità tecnologiche ha permesso anche la nascita di una cultura giapponese contemporanea.

Simboli nazionali

La legge sulla bandiera nazionale riportata sulla Gazzetta ufficiale del Giappone (15/08/1999).

Nella tabella riassuntiva in testa pagina si possono notare la bandiera e l'emblema nazionale giapponese. In Giappone gli emblemi vengono chiamati Mon (紋), e vengono tradizionalmente utilizzati per decorare e identificare individui o famiglie locali, in maniera simile all'araldica europea.

La bandiera nazionale del Giappone è la Nisshōki (日章旗, lett. Bandiera del sole a forma di disco), nota anche come Hinomaru (日の丸 lett. disco solare). Consiste in un drappo bianco rettangolare con un mon al centro che raffigura un cerchio rosso al centro, che simboleggia il sole.

La bandiera, assieme all'inno nazionale Kimi Ga Yo, fu ufficializzata con la Legge sulla bandiera e inno nazionale del 1999, che fu ratificata il 13 agosto e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del Giappone. La Legge sulla bandiera e inno nazionale dispone, nelle appendici, le disposizioni ufficiali sulla bandiera e sull'inno, che specificano la proporzione complessiva della bandiera e come deve essere disposto ufficialmente il disco solare nella bandiera ufficiale. Nella seconda appendice della legge viene mostrato il testo e la spartitura dell'inno nazionale e viene ringraziato Hiromori Hayashi per l'arrangiamento musicale.

Lo stemma nazionale del Giappone è invece un crisantemo stilizzato dorato, contenente trentadue petali, sedici dei quali in primo piano ed altrettanti posteriori. Sul passaporto giapponese viene riportata una versione alternativa dello stemma, ossia un crisantemo simile a quello descritto ma privo dei petali posteriori. In origine il crisantemo dorato era un mon imperiale che rappresentava l'imperatore e poteva essere utilizzato solo da quest'ultimo. Nel corso degli anni furono introdotte varie varianti del simbolo nazionale fino a quella attuale.

Il Giappone non ha altri simboli ufficiali che lo rappresentano, di conseguenza simboli come il fiore di sakura (da molti ritenuto il fiore nazionale del Giappone), il Tori (il tradizionale arco d'ingresso dei templi shintoisti) ed il fagiano verde sono simboli nazionali non ufficiali del paese, sebbene quest'ultimo sia designato come animale nazionale dalla Ornithological Society of Japan nel 1947.

Religione

Il torii del tempio shinto di Itsukushima, sull'isola di Miyajima, prefettura di Hiroshima.

In Giappone non esiste una religione nazionale ufficiale ed ai sensi dell'Articolo 20 della Costituzione viene garantita la piena libertà religiosa[33]. Le religioni maggiormente diffuse in Giappone sono lo shintoismo, religione tradizionale tipica del paese, ed il buddhismo, originario della Cina, mentre nel 2011 il 67% dei cittadini giapponesi di dichiarava non religioso[34].

Lo shintoismo, comunemente detto anche come scintoismo, è una religione animista e politeista, che prevede l'adorazione dei kami, ossia divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze spirituali. Lo shintoismo è influenzato dal buddhismo, ed i due culti sono spesso praticati in maniera sincretica, e molti giapponesi professano quindi lo Shinbutsu shūgō, ossia la tendenza ad accomunare gli elementi delle due religioni principali del paese e, di conseguenza, di professare entrambi i culti religiosi.

Tra le religioni minoritarie è presente il cristianesimo, diffuso nel paese grazie ai missionari ed ai gesuiti di origine europea, l'Islam, diffusosi in tempi recenti grazie ad immigrazioni da paesi a maggioranza musulmana, le religioni ryukyuane, originarie delle Isole Ryukyu dove vengono praticate, il bahai, il giainismo, il taoismo, l'induismo, e sono presenti anche i Testimoni di Geova.

Nel Giappone odierno esiste anche una proliferazione di nuovi movimenti religiosi che si organizzano in sette e si organizzano in maniera sincretica mescolando elementi sia dalle religioni tradizionali che dalle religioni importate come quelle abramitiche. Il fondatore di questi culti religiosi viene spesso elevato al ruolo di Dio in terra e ne prende le veci svolgendo funzioni di portavoce o intermediari. Tra i nuovi movimenti religiosi più diffusi del Giappone c'è l'Ōmoto, che si sviluppò durante il periodo Meiji raggiungendo oltre due milioni di credenti nel periodo tra le due guerre mondiali. Un altro culto religioso collegato a questo filone, di origini più recenti, è l'Aum Shinrikyō, la cui setta è nota per aver commesso atti criminali e attentati terroristici come l'Attentato alla Metropolitana di Tokyo del 1995.

Festività nazionali

La tabella sottostante riporta tutte le attuali feste nazionali giapponesi.

Nome Giapponese Trad. Inglese Trad. Italiana Data Descrizione
元日

(Ganjitsu)

New Year's Day Capodanno 1º gennaio Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948, come giorno per celebrare il nuovo anno. Il primo gennaio segna l'inizio del periodo di vacanza più importante del Giappone: il 正月 (Shōgatsu lett. Periodo del Capodanno) che generalmente si riferisce al primo, ai primi tre o ai primi sette giorni dell'anno. Sebbene non sia prescritto dalla legge, molti luoghi di lavoro sono chiusi dal 29 dicembre al 3 gennaio. Prima del 1948, il capodanno era la festa nazionale in cui si svolgeva la cerimonia del culto imperiale noto come 四方 拝 (Shihō-hai).
成人の日

(Seijin no Hi)

Coming of Age Day Giorno del raggiungimento della maggiore età Secondo

lunedì di gennaio

Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948 come giorno per congratularsi e incoraggiare le persone che hanno raggiunto la maggiore età (20 anni fino al 2022 e successivamente 18 anni[35]) durante l'anno. Città e paesi in tutta la nazione tengono cerimonie per queste persone. Originariamente la festa veniva osservata il 15 gennaio, nel 2000 il giorno è stato cambiato nel secondo lunedì di gennaio in conformità con il sistema "Happy Monday". Durante il 2022 è previsto che la maggiore età in Giappone venga portata a 18 anni per cui, a partire dal 2023, il Seijin no Hi sarà celebrato dai diciottenni.
建国記念の日

(Kenkoku Kinen no Hi)

National Foundation Day Giornata della fondazione nazionale 11 febbraio Questa festa nazionale è stata istituita nel 1966 (e si è tenuta per la prima volta nel 1967) come un giorno per riflettere sulla fondazione della Nazione e coltivare l'amore per il Paese. Dal 1872 al 1948, l'11 febbraio era noto come 紀元 節 (Kigen-setsu), una festa che commemora il giorno in cui, secondo il Nihon Shoki, si dice che l'imperatore Jinmu sia salito al trono nel 660 a.C.
天皇誕生日

(Tennō Tanjōbi)

The Emperor's Birthday Compleanno dell'Imperatore 23 febbraio Il compleanno dell'Imperatore regnante è una festa nazionale dal 1868. Originariamente conosciuto come 天長 節 (Tenchō-setsu), fu ribattezzato 天皇 誕生 日 (Tennō tanjōbi) nel 1948. Attualmente si celebra il 23 febbraio in quanto l'imperatore Naruhito è nato in questo giorno nel 1960. Prima dell'abdicazione dell'imperatore Akihito il 30 aprile 2019, questa festa è stata celebrata il 23 dicembre. Sempre per via dell'abdicazione la festa non è stata celebrata nel 2019.
春分の日

(Shunbun no Hi)

Vernal Equinox Day Equinozio di primavera Attorno

al 20 marzo[36]

Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948 come un giorno per l'ammirazione della natura e l'amore per gli esseri viventi. Prima del 1948, l'equinozio di primavera era un festival imperiale di culto degli antenati chiamato 春季皇霊祭 (Shunki kōrei-sai).
昭和の日

(Shōwa no Hi)

Shōwa Day Giorno Shōwa[37] 29 aprile Questa festa nazionale è stata istituita nel 2007 come giorno per riflettere sugli eventi del periodo Shōwa. In quanto compleanno di Hirohito (ufficialmente noto con il nome postumo di Imperatore Shōwa dalla sua morte), durante l'era Shōwa questo giorno era festeggiato come compleanno dell'imperatore (vedi sopra). Dopo la morte di Hirohito nel 1989, la data ha continuato ad essere una festa sotto il nuovo nome "Giorno della Vegetazione" (vedi anche sotto). Nel 2007, il "Greenery Day" è stato spostato al 4 maggio e il 29 aprile ha preso il nome di "Shōwa Day" in onore del defunto imperatore. Lo Shōwa Day segna l'inizio del periodo di vacanza della Settimana d'Oro (ゴールデンウィーク).
労働者の日

(Rōdōsha no Hi)

Labour's Day Festa dei Lavoratori 1 maggio Non è una festa nazionale ufficiale in Giappone, tuttavia viene celebrata da sindacati e movimenti popolari. Pur non essendo una festa nazionale ufficiale, la Festa dei Lavoratori è una giornata festiva dal momento che cade nel periodo della Settimana d'Oro.
憲法記念日

(Kenpō Kinenbi)

Constitution Memorial Day Giorno della Costituzione 3 maggio Questa festa nazionale fu istituita nel 1948, per commemorare il giorno in cui entrò in vigore la Costituzione del dopoguerra giapponese. Il Constitution Memorial Day cade durante la Golden Week.
みどりの日

(Midori no Hi)

Greenery Day Giorno della vegetazione 4 maggio Questa festa nazionale è celebrata come un giorno per entrare in comunione con la natura ed essere grati per le sue benedizioni. Istituito originariamente nel 1989 e tenuto ogni anno il 29 aprile (il compleanno del defunto imperatore Shōwa), nel 2007 il Greenery Day è stato spostato al 4 maggio e il 29 aprile è stato ribattezzato "Shōwa Day" (vedi sopra). Il Greenery Day cade durante la Golden Week. Dal 1985 al 2006, il 4 maggio è stata una festa Kokumin no Kyūjitsu.
こどもの日

(Kodomo no Hi)

Children's Day Giorno dei bambini 5 maggio Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948, come un giorno in cui valorizzare le personalità dei bambini e pianificare per la loro felicità. È in questo giorno che si tiene l'equivalente giapponese del Dragon Boat Festival (端午の節句, Tango no Sekku) cinese. In questo giorno, e nei giorni che lo precedono, le famiglie che hanno un bambino in casa possono far volare i koinobori e decorare le loro case con armature o bambole samurai. Il Giorno dei Bambini segna la fine della Golden Week.
海の日

(Umi no Hi)

Marine Day Giorno del mare Terzo

lunedì di luglio

Questa festa nazionale è stata istituita nel 1995 (e celebrata per la prima volta nel 1996) come giorno di gratitudine per il dono degli oceani e di speranza per la prosperità del Giappone. Originariamente tenuta il 20 luglio, la festa è stata modificata per essere celebrata il terzo lunedì di luglio in conformità con l'Happy Monday System a partire dal 2003.
山の日

(Yama no Hi)

Mountain Day Giorno della montagna 11 agosto Questa festa nazionale è stata istituita nel 2014 (e si è tenuta per la prima volta nel 2016), come un giorno in cui apprezzare le montagne del Giappone. È stata fatta coincidere con il periodo di vacanza legato all'Obon (お盆, lett. celebrazione degli spiriti dei propri antenati) che si tiene a metà agosto in molte parti del Giappone.
敬老の日

(Keirō no Hi)

Respect for the Aged Day Giorno del rispetto per gli anziani Terzo

lunedì di settembre

Questa festa nazionale è stata istituita nel 1966 come un giorno per rispettare gli anziani e celebrare una lunga vita. Originariamente tenuta il 15 settembre, è nata come una ridenominazione del Rōjin no hi (老人の日, lett. giorno degli anziani) ed è stata spostata al terzo lunedì di settembre nel 2003, in conformità con il sistema Happy Monday.
秋分の日

(Shūbun no Hi)

Autumnal Equinox Day Equinozio d'autunno Attorno

al 23 settembre[38]

Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948 come giorno in cui onorare i propri antenati e ricordare i morti. Prima del 1948, l'equinozio d'autunno era un festival di culto degli antenati imperiali chiamato Shūki kōrei-sai (秋季皇霊祭).
体育の日

(Taiiku no Hi)

Health and Sports Day Giorno della salute e dello sport Secondo lunedì di ottobre Questa festa nazionale è stata istituita nel 1966 come un giorno in cui praticare sport e coltivare una mente ed un corpo sani. Originariamente tenuta il 10 ottobre per commemorare l'anniversario della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, nel 2000 è stata spostata al secondo lunedì di ottobre in conformità con l'Happy Monday System.
文化の日

(Bunka no Hi)

Culture Day Giorno della cultura 3 novembre Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948 e commemora la promulgazione della Costituzione avvenuta il 3 novembre 1946. È riconosciuta come un giorno in cui celebrare la pace e la libertà e promuovere la cultura. Prima dell'istituzione di questa festa nel 1948, il 3 novembre era la festa nazionale chiamata 明治節 (Meiji-Setsu) dedicata a commemorare il compleanno dell'imperatore Meiji.
勤労感謝の日

(Kinrō Kansha no Hi)

Labour Thanksgiving Day Giorno del ringraziamento del lavoro 23 novembre Questa festa nazionale è stata istituita nel 1948 come occasione per lodare il lavoro, celebrare la produzione e ringraziarsi reciprocamente. Prima dell'istituzione di questa festa, il 23 novembre veniva celebrato come la festa imperiale del raccolto chiamata Niiname-sai (新嘗祭).

Arte, usi e costumi

Il quartiere di Akihabara a Tokyo.

L'arte giapponese ha subito molte modifiche nel corso dei secoli e molte forme d'arte sono state introdotte in diversi periodi storici del paese. Tra le arti più antiche del paese si annoverano la cerimonia del tè, la ceramica, il teatro (con diverse forme teatrali originatesi nell'età classica e nel medioevo, ed altre in periodi più recenti come il Periodo Edo e la Restaurazione Meiji) e la calligrafia. Nel Periodo Edo, caratterizzato dall'isolamento del Giappone dal resto del mondo, si è sviluppata l'ukiyo-e (浮世絵, lett. "immagini del mondo fluttuante"), uno stile di stampa artistica impressa su carta con stampi di legno, oppure l'Ikebana, l'arte di comporre i fiori.

Con la Restaurazione Meiji e la sconfitta giapponese nella Seconda Guerra Mondiale il Giappone ha conosciuto e sviluppato nuove forme d'arte ed intrattenimento influenzate dall'occidente, prima fra tutte la moda del vestiario, che ha visto l'introduzione di abiti formali di origine militare su cui si basano le uniformi scolastiche in uso nel paese ancora oggi. Nel caso dell'abbigliamento, in Giappone sono ancora oggi molto diffusi gli abiti tradizionali come i vari kimono in tutte le loro varianti, inoltre non si sono limitati ad assorbire passivamente la moda occidentale, bensì l'hanno reinterpretata.

Nel XX secolo si sono inoltre sviluppate nuove forme d'arte e di intrattenimento nel paese come il cinema, che ha introdotto i Kaiju (怪獣 lett. "strana bestia") come Godzilla, oppure i manga, fumetti del paese dallo stile caratteristico, che hanno ispirato anche serie e film d'animazione (Anime). Sul lato musicale si è invece sviluppato il J-Pop, che in molti casi si lega con l'animazione giapponese grazie a diversi artisti che lavorano anche come doppiatori di alcuni personaggi di alcune serie animate e/o cantano le sigle o altri brani[39][40]. Queste forme di intrattenimento hanno numerosi seguaci anche fuori dal Giappone ed hanno profondamente influenzato anche l'animazione e la fumettistica di paesi asiatici vicini come Cina, Corea e Vietnam.

Il Giappone, grazie alla sua industria tecnologica avanzata, ha contribuito significativamente anche all'industria videoludica ed alla sua cultura. Le aziende videoludiche giapponesi hanno ottenuto importanti successi e primati in questo campo, come per esempio la Nintendo è stata in grado di riattivare il mercato dei videogiochi negli Stati Uniti d'America, oppure la Namco che grazie a Galaxian ha pubblicato il primo videogioco a colori a colori della storia. La maggior parte delle console di gioco, come la PlayStation, il GameBoy, la Nintendo Wii, il SEGA Mega Drive, ecc..., sono state brevettate da aziende giapponesi come Sony, SEGA e Nintendo, assieme a molti dei brand videoludici più apprezzati al mondo, come Super Mario, Sonic the Hedgehog, Pac-Man, Bomberman, Pokémon, Final Fantasy, Street Fighter, Tekken, ecc...

Nel XXI secolo in Giappone si sono diffusi anche i cantanti virtuali (virtual singer, un esempio è il software di Vocaloid) e gli stramer virtuali (V-Tuber). Anche il mercato dell'intrattenimento virtuale/tecnologico è un attore fondamentale della cultura pop giapponese assieme ai già citati manga, anime e J-Pop, tanto che molti anime e manga di successo derivano da videogiochi (esempio: Fate) e viceversa. In patria, la popolarità di anime, manga, videogiochi, ecc... ha spinto diversi appassionati ed hobbisti ad organizzarsi in gruppi (detti circoli doujin) e pubblicare opere amatoriali/non ufficiali come manga (doujinshi), anime e videogiochi (doujin game o doujin soft)[41]. Uno dei brand videoludici doujin più diffusi al mondo è Touhou Project.

L'industria dell'animazione giapponese è notoriamente soggetta a sfruttamento dei lavoratori: Si registrano molti casi in cui gli animatori giapponesi vengono spesso sfruttati e guadagnano salari bassi[42][43][6]. Anche in alcune case videoludiche sono avvenuti casi di sfruttamento dei lavoratori e di abbassamento dei salari[44].

Cucina

La cucina e la gastronomia giapponese sono un patrimonio culturale ricchissimo, noto per la sua raffinatezza, la stagionalità degli ingredienti, la presentazione estetica dei piatti e l'equilibrio tra gusto, salute e tradizione. I giapponesi danno molta importanza all'uso di ingredienti di stagione ed all'estetica del piatto, che viene curato anche visivamente, quasi come un'opera d'arte. I piatti giapponesi tendono ad avere un gusto delicato o ad ottenere il giusto equilibrio tra i sapori, senza eccessi. Un'altra caratteristica di molti piatti giapponesi è il "quinto gusto" (Umami).

Il piatto nazionale del Giappone è il sushi, palline di riso condito con aceto e servito assieme a fette di pesce (generalmente crudo), alghe o verdure. Tra i piatti più consumati annoveriamo le zuppe (Ramen e Udon con tutte le loro varianti) e sono generalmente zuppe contenenti noodles ed altri ingredienti come brodo, carne, uova, verdure e alghe. La frittura tradizionale, più delicata e leggera rispetto a quella nostrana, è chiamata Tempura. Tra gli altri piatti tradizionali abbiamo il sashimi (fette di pesce crudo freschissimo), il takoyaki (polpette di pastella con pezzi di polpo), la yakisoba (noodles saltati in padella con verdure e carne), ecc...

Tra le salse tipiche del paese abbiamo la salsa di soia, diffusa in molte cucine estremorientali, ed il wasabi. Le bevande più famose del Giappone sono il verde (in particolar modo la varietà Matcha) ed il Sakè, un liquore di riso fermentato. In Giappone esistono anche molte birre locali. Tra i dolci tipici si annoverano il mochi e il dorayaki.

Scienza e tecnologia

Il Giappone è uno dei paesi più avanzati al mondo dal punto di vista della scienza e della tecnologia, ed investe il 3-4% del suo PIL in ricerca e sviluppo. I principali enti pubblici del Giappone sono JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency, ossia l'agenzia spaziale del paese), RIKEN (centro di ricerca avanzata, lavora su fisica, biotecnologie, supercomputer) ed AIST (specializzato in IA, robotica e innovazione industriale).

Nel campo della scienza aerospaziale il Giappone partecipa a missioni spaziali dal 1966, anno in cui i nipponici hanno iniziato la sperimentazione spaziale tentando il lancio dei loro primi satellite nello spazio, riuscendoci nel 1970 con il satellite Ōsumi. La JAXA è stata fondata nel 2003 dalla fusione tra le tre associazioni spaziali presenti nel paese ed ha sviluppato missioni importanti come il modulo Kibo per la Stazione Spaziale Internazionale e le sonde Hayabusa ed Hayabusa 2, che hanno raccolto dei campioni dagli asteroidi.

I contributi più importanti del Giappone nel progresso tecnologico sono nei campi dell'elettronica, automobili, macchinari, ingegneria sismica, robotica industriale, ottica, chimica, semiconduttori e metalli. Il Giappone inoltre è leader mondiale nella produzione e nell'uso della robotica, possedendo più della metà (402 200 su 742 500) dei robot industriali del mondo[45].

Nel campo della robotica il Giappone è leader mondiale e realizza sia robot industriali che domestici. In Giappone sono stati sviluppati anche robot umanoidi come ASIMO di Honda e Pepper di SoftBank. Il Giappone è inoltre noto anche per la sua elettronica di consumo, componentistica, fotocamere digitali, console di videogiochi, strumenti musicali elettronici, ecc.... Anche nel settore dei trasporti il Giappone ha realizzato importanti innovazioni tecnologiche, come lo Shinkansen, tra i primi treni ad alta velocità al mondo.

Il Giappone, inoltre, contribuisce anche alla ricerca informatica, in particolar modo all'informatica quantistica ed all'intelligenza artificiale. Il supercomputer Fugaku è stato nel 2020 il computer più potente del mondo.

Sport

Una partita di baseball in Giappone.

Lo sport in Giappone è considerato come una parte integrante della cultura locale. Lo sport più diffuso nel paese è il Baseball, introdotto dagli angloamericani nell'XIX secolo. Nel 1922 si è organizzato il primo campionato professionale di baseball a livello nazionale, mentre la nazionale giapponese vanta importanti premi come due medaglie d'oro ai giochi olimpici, 16 campionati asiatici, 2 vittorie nella World Baseball Classic ed un secondo posto ottenuto ai mondiali del 1982.

Il Calcio è il secondo sport più diffuso nel paese e la nazionale di calcio giapponese è la squadra più titolata del continente asiatico grazie alle sue 4 Coppe d'Asia vinte nel 1992, 2000, 2004 e 2011. Nel 1998 la nazionale di calcio giapponese ha debuttato per la prima volta alla fase finale dei mondiali di calcio e da allora il Giappone è sempre riuscito a qualificarsi per ogni edizione organizzatasi del torneo. Tra gli altri sport di squadra, in Giappone sono molto seguiti e praticati anche il rugby a 15, la cui selezione nazionale ha partecipato a numerose coppe del mondo, la pallavolo e la pallacanestro.

Il Sumo è considerato lo sport nazionale giapponese, ed è lo sport individuale più diffuso nel paese. Il sumo si è originato in giappone nel VI secolo, mentre i primi campionati professionistici di sumo risalgono all'XVII secolo. Altri sport individuali molto seguiti in giappone sono il Tennis ed il Wrestling.

Il Giappone vanta una cultura secolare, se non millenaria, nelle arti marziali come il karate, l'aikido, il judo, la scherma giapponese (kendo), ecc.... Le arti marziali nascono come tecniche di allenamento dei samurai nel Giappone classico e medievale, anche se alcune pratiche di combattimento sono state importate dalla Cina e/o dalla Corea per poi venir affinate in Giappone dove sono nate delle varianti insegnate nelle scuole di arti marziali. Al giorno d'oggi le arti marziali vengono praticate in tutto il mondo come sport agonistici assumendo dei regolamenti moderni e venendo organizzati dei tornei su alcune di queste anche nei giochi olimpici moderni.

Alle olimpiadi estive il Giappone ha vinto 130 medagle d'oro, 126 medaglie d'argento e 142 medaglie di bronzo, su un totale di 398 medaglie, mentre le medaglie vinte ai giochi olimpici invernali sono 37 (9 ori, 13 argenti e 15 bronzi).

Bibliografia e sitografia

Note

  1. censimento giapponese del 2020 (in inglese)
  2. 2,0 2,1 World Economic Outlook Database - Sito del Fondo Monetario Internazionale (in inglese)
  3. Dati del Fondo Monetario Internazionale risalenti al 2018
  4. Jimmu - Enciclopedia Treccani
  5. Revelant, pp. 9-10; Caroli, Gatti, pp. 32-38.
  6. 6,0 6,1 6,2 6,3 Giappone - Prolewiki (in inglese)
  7. Relevant, pp. 11-12; Caroli, Gatti, p. 67.
  8. Henshall, pp. 60-63; Revelant, p. 12; Caroli, Gatti, pp. 70-72.
  9. 9,0 9,1 Neil Faulkner (2013): A Marxist History of the World: From Neanderthals to Neoliberals: 'The Age of Blood and Iron' (pp. 158–159). [PDF] Pluto Press (in inglese) ISBN 9781849648639
  10. Kotoku, Shusui - Enciclopedia Treccani. Kotoku fu uno dei principali esponenti anarchici e socialisti del Giappone durante la Resaturazione Meiji.
  11. Sakai Toshihiko - Enciclopedia Britannica (in inglese). Toshihiko Sakai è stato il fondatore del Partito Comunista Giapponese e tradusse diversi testi marxisti in giapponese.
  12. 12,0 12,1 EcuRed (in spagnolo)
  13. Costituzione Meiji - Sito della Dieta Nazionale giapponese (in giapponese)
  14. Jean Claude Martini (2023): Storia della penisola coreana 2/3: dominazione straniera e resistenza - Il Tazebao
  15. Anna Schillipiti (2022): #Hipstory – 3.1: Il Movimento del Primo Marzo - Mondocoreano
  16. Il capitalismo fu introdotto in Russia solo a seguito della Rivoluzione Socialista, con la Nuova Politica Economica promossa da Lenin.
  17. Andrew Gordon (2014): Social Protest in Imperial Japan: The Hibiya Riot of 1905 - Asia-Pacific Journal Japan focus (in inglese)
  18. 18,0 18,1 E' da ricordare che la storia giapponese viene ufficialmente divisa in base all'imperatore al potere, Infatti in giappone il periodo Showa dura dal 1926 fino al 1989. Se parliamo di "Primo Periodo Showa" e di "Secondo Periodo Showa" è perché il Giappone ha avuto due fasi storiche diverse tra il 1929-1945 (militarismo e adesione nell'Asse) e quello del 1945-1989 (pacifismo e sottomissione americana).
  19. Seconda Guerra Mondiale - Baike Baidu (in cinese)
  20. La vera storia di Pearl Harbor - Identitario
  21. Ward Wilson (2013): The Bomb Didn't Beat Japan. Stalin Did - Foreign Policy (in inglese)
  22. Gowans, 2018, pag.32
  23. Vine, 2020, pp. 311–312
  24. Curry Mallott, 2017: Japan’s Conspiracy bill signals new threats to the anti-U.S. base movement - Liberation News (in inglese)
  25. Sito ufficiale del GSI (in giapponese)
  26. Il Giappone "riconta" le sue isole e ne scopre 7mila nuove. La contesa da 80 anni con la Russia - Rai News
  27. Censimento 2000 reperibile sul sito ufficiale dell'Ufficio di statistica del Giappone (in giapponese) [ARCHIVIATO]
  28. Handbook Japan, pp. 2-4; Enciclopedia, p. 295.
  29. Japan Military Strenght - Global Fire Power (in inglese)
  30. Japan-Australia Joint Declaration on Security Cooperation - Ministero degli affari esteri giapponese (in inglese)
  31. Joint Declaration on Security Cooperation between Japan and India - Ministero degli affari esteri giapponese (in inglese)
  32. Society at a Glance 2024: OECD Social Indicators - OECD (in inglese)
  33. Articolo 20 della Costituzione del Giappone - Sito ufficiale del governo giapponese (in inglese)
  34. Views on globalisations and faith - ipsos mori [PDF] (in inglese)
  35. Il Giappone abbassa la maggiore età a 18 anni - Il Giornale
  36. L'Equinozio di primavera cade generalmente il 20 o il 21 marzo. La data esatta della festività è annunciata il primo giorno della settimana di febbraio dell'anno precedente.
  37. compleanno dell'Imperatore Shōwa
  38. L'Equinozio d'autunno cade generalmente il 22 o il 23 settembre. La data esatta della festività è annunciata il primo giorno della settimana di febbraio dell'anno precedente.
  39. Esta es la considerada reina de los openings: sus canciones para anime han sido un bombazo detrás de otro - AS (in spagnolo)
  40. Crystal Bell (2023): J-Pop Duo YOASOBI Talk Creative Process, Solo Work, and Vocaloid Influences - Teen Vogue (in inglese)
  41. John Szczepaniak su The Escapist guarda al genere dei dōjin soft - EscapistMagazine (in inglese) [ARCHIVIATO]
  42. "Animation workers seek better working conditions" - Japan Press (in inglese)
  43. lex Dudok de Wit (2021): "Exploitation In The Anime Industry: An Entry-Level Animator In Japan Explains Why She Earned $175/Week"
  44. Inizia la causa per la richiesta di risarcimento salariale da parte di Konami - rouhyo.org (in giapponese)
  45. Dr. Kiyoshi Ito receives Gauss Prize - UNECE (in inglese)